Vézelay, il portale è un “falso storico”

Annotàtelo sul taccuino del viaggio in Borgogna: il portale della chiesa di Vézelay è un falso storico, e si fa una magra figura a restare fuori sotto il sole ad ammirarlo o a scattare fotografie. Basta guardarlo, peraltro, per accorgersene, e quindi queste raccomandazioni sono quasi inutili. Però…

VezelayFacciata
La facciata della chiesa di Vezelay

Succede questo. La basilica di Vézelay è senza dubbio una delle più belle realizzazioni del romanico. L’interno è meraviglioso, con le sue volte a crociera e i suoi tanti e splendidi capitelli. Meraviglioso è anche il portale che sta tra il grande nartece – l’anticamera della basilica vera e propria – e la lunga navata. Ma la facciate della chiesa, quella è proprio bruttina, ed è così perché è stata ricostruita in pieno Ottocento da Eugéne Viollet-le-Duc. Il grande ed eccentrico “conservatore” ha il merito di aver salvato questa chiesa, insieme a mille altri capolavori del romanico francese, a cui dedicò tutta la sua vita di studioso e di architetto. Però a volte Viollet-le-Duc eccedeva, o meglio, operava a modo suo, e ricostruiva. Per lui restaurare significava non solo “consolidare” e “mettere in sicurezza”, ma addirittura riportare l’opera a “com’era” quando era stata ideata. Studiava, certo, e cercava di realizzare i suoi rifacimenti con rigore, però…

Vezelay
Il portale fatto ri-scolpire da Viollet-le-Duc

Ma torniamo a Vézelay: restaurando la chiesa di St-Madeleine, Viollet-le-Duc non si accontentò di ricostruire la facciata così come immaginava che fosse nell’XII secolo; ma volle restituire ai Francesi anche il grande portale che stava, appunto, sulla facciata, sopra la porta di ingresso. E poiché l’originale, che rappresentava – come a Moissac e come a Conques e come ad Autun – una seconda venuta del Salvatore, era davvero troppo rovinato per un restauro come lo intendiamo noi… lo fece scolpire ex novo. Riprendendo soggetto e stile dell’originale, certo, per quanto possibile. Ma alla fine piazzando, sulla facciata rifatta, una grande lunetta scolpita, e altrettanto rifatta.

Così è la storia. I dettagli della vicenda sono molto più complessi; ma quel che conta è ricordare che a Vézelay c’è un portale magnifico, tra i più grandi e più belli di tutto il tempo romanico (foto sotto), ma sta dentro, nel nartece che precede la navata vera e propria; mentre quello sulla facciata è un (mediocre) rifacimento senz’anima.

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Il portale di Vézelay, nel nartece della basilica, questo sì risalente al XII secolo, e splendido

P.S.: Per inciso, la vicenda del portale di Vézelay conferma la tesi secondo cui ogni grande chiesa romanica ebbe, sulla propria facciata, un portale rappresentante l’Ultimo Giorno. E’ così anche a Vézelay: è vero che il grande portale originale che tutti ammirano nel nartece non ha un tema apocalittico, e rappresenta invece la missione agli Apostoli; però questo accade perché non è il portale d’ingresso della chiesa. Ma sulla facciata, anche a Vézelay, stava un Giudizio Universale (certamente più bello di quello fatto scolpire da Viollet-le-Duc).

17 pensieri su “Vézelay, il portale è un “falso storico”

  1. Ermanno Zanfi (da Fb):
    Una delle tante “resurrezioni” del Medioevo operate dal grande architetto Viollet-Le-Duc, profondo conoscitore dell’architettura medievale. Il fatto è che il tempo e la rivoluzione francese avevano fatto grossi danni, alcuni irreparabili.

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    1. Anche il portale interno, quello nel nartece, capolavoro del XII secolo, è stato rovinato: molte le teste staccate volutamente… E credo sia accaduto ai tempi della Rivoluzione. Comunque molto meglio il timpano del nartece “martellato”, che quello ottocentesco pulito e nuovo. 😉

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  2. Francesca Della Chiesa (da FB):
    Di questa struttura …comunque bellissssima…ricordo il capitello del MULINO MISTICO….capitello che racchiude…in un piccolo blocco di pietra….le fondamenta del vecchio e nuovo testamento…è tt un significato vita..morte…resurrezione….
    Mistico…appunto !!!

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  3. Anna Patacchini (da Fb):
    Molte sculture esterne nelle chiese sono rifatte, perché la pietra era estremamente rovinata o per i danni derivanti dalle guerre (vedi Laon). Gli originali talvolta sono conservati nei musei (vedi Reims). Comunque c’è un concetto di restauro un po’ meno ‘conservativo’ di quello italiano.

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    1. E’ vero. In Francia spesso stupisce la presenza di pezzi evidentemente rifatti, anche dentro contesti originali. Ad Autun, ad esempio, sotto il magnifico portale, alcune parti sono state integrate con pezzi evidentemente moderni. Ma qui a Vezelay tutta la lunetta è “fatta nuova”. In Italia, è vero, una cosa del genere è ben rara.

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      1. anche in Italia ci sono stati molti rifacimenti completi, un esempio, Sant’Evasio a Casale Monferrato, dove il Mella ha ricostruito non solo la facciata ma l’intero nartece. Forse da noi siamo stati più fortunati, e sono rimaste molte cose autentiche ancora in buone condizioni.

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  4. Paolo Salvi

    Purtroppo le vicende del restauro narrano una storia ottocentesca di rifacimenti quasi integrali, di riduzioni a un romanico talvolta fantasioso di edifici che avevano conosciuto stratigrafie più recenti. La lezione di Violet-le-duc in questo senso è famosa e paradigmatica e non caso accompagna il revival medievale ottocentesco, soprattutto in Francia, ma non solo. In Italia, più avanti abbiamo avuto le teorie del Betrami (restauro e ricostruzione del Castello Sforzesco a Milano) e soprattutto quelle tardottocentesca di Camillo Boito che ci hanno insegnato un restauro più rispettoso dell’originale, un restauro “conservativo” e non mimetico, ingannatore all’occhio del profano (e qualche volta anche a quello più esperto).
    Tra le due diverse visioni romantiche del restauro, quella di Viollet-le-duc con la ricorstruzione in stile e la passione quasi manichea per il rudere ruskiniana, si inserisce il restauro conservativo italiano secondo la teoria di Camillo Boito.
    Detto questo è storia anche Viollet, purché sia riconoscibile la sua mano.

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  5. Séverine Haberer (da Fb):
    La façade et le portail intérieur sont en cours de restauration. Une plateforme permet au public d’accéder au niveau du tympan du portail intérieur, et de l’observer par une vitre. On aura rarement l’occasion de le voir d’aussi près. [La facciata e il portale interno sono in fase di restauro. Una piattaforma permette al pubblico di accedere al livello del timpano del portale interno, e di guardarlo attraverso un vetro. Raramente avremo l’occasione di vederlo da vicino.]

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  6. Giuseppe Berton (da Fb):
    Infine, scusate tutti, ma è divertente, divertente, divertente: il povero Gesù seduto come un cow-boy, con le braccia da orango e le manone spropositate, il capo che sfonda l’arco sovrastante; le anime assiepate e affilate come zampe di opilioni affamati; gli angeli come spigolose zanzare… Mi perdonate?

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  7. Andrea Rui (da Fb):
    Le chiese sono degli edifici con una specifica funzione ed è normale che nei secoli abbiamo subito trasformazioni anche radicali. Oggi vediamo con orrore il restauro ricostruttivo ma dobbiamo ammettere che a livello di estetica formale molte facciate di chiesa ne abbiano guadagnato.

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    1. Io sono favorevole al restauro, Andrea, e per me Viollet-le-Duc – insieme a tutti coloro che hanno lavorato per conservarci le opere del mediovevo – ha svolto un’opera assolutamente meritevole. Ho scritto e raccontato di conservazione (starei giornate insiena al Trocadero, dove e tutto rifatto), ma anche di riproposizioni coraggiose, in digitale, di opere che non sono più al loro posto, come a Tahull. Detto questo, la lunetta che sta sulla facciata a Vézelay è inguardabile.

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  8. Georges Henri (da Fb):
    Le tympan est de Pascal (vers 1856). Le tympan extérieur est resté longtemps ente deux contreforts du mur goutereau de la façade sud.Le tympan à été martelé par des artisans de Viollet-le-Duc, il est devenu illisible. Il paraît que Viollet était furieux. Puis on l’a emmené dans les années 2000, se faire restaurer à Fontainebleau. Il n’ y a pas grand chose à restaurer, on ne voit presque plus rien. [Il timpano esterno è di Pascal (1856). il timpano originario è rimasto a lungo con due colline del muro goutereau della facciata sud. Il timpano è stato martellato da artigiani di Viollet-Le-Duc, è diventato illeggibile. Ho sentito che Viollet era arrabbiato. Poi l’abbiamo portato negli anni ‘ 2000, farsi restaurare a Fontainebleau. Non c’è molto da restaurare, non si vede quasi più niente.

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