
Chapaize, la torre campanaria vista dalla strada
E se volete un’esperienza indimenticabile, voi cacciatori di campanili, allora provate a raggiungere il villaggio di Chapaize arrivando lungo la D14, la strada panoramica che viene da Tournus. Come accade spesso nelle piane di Borgogna, la strada vi porterà un po’ su per un dolce rilievo e poi, scollinando, si presenterà tutta diritta davanti a voi e in discesa verso la vostra meta. E tra due ali di verde, perfettamente allineato con la vostra strada, piantato come un cippo, vedrete in distanza il campanile della chiesa di Saint-Martin.
Irrompendo sulla scena così, eretta e quasi sfacciata, la torre campanaria di Chapaize riempie di emozione quell’istante magico che precede l’arrivo alla meta. Sorprende il viaggiatore romanico, che ancora a molti chilometri dalla sua destinazione comincia a cercare, per vedere finalmente il profilo lontano dell’abbazia o della chiesa verso cui è diretto. Molte altre mete affascinano già da lontano – si pensi solo a Mont Saint-Michel, o alla città di Autun se raggiunta dall’alto, o ancora alla Sacra di San Michele che si offre alla vista già quando si è nella valle – ma la basilica di Chapaize ha trovato un modo tutto speciale, per metà dolce e agreste, per metà virile, per presentarsi a chi la stava cercando.

Chapaize, la parte absidale della chiesa di Saint-Martin
La torre, poi, resta sempre in primo piano. Anche quando ci si ferma davanti alla facciata – meno bella senza dubbio del campanile -, anche quando si gira intorno alla chiesa per vedere, dal cimitero che la circonda, l’interessante zona delle absidi, dominata appunto dalla mole della torre campanaria. Per quanto suggestivo sia l’interno della basilica, poi, austero e arcaico come pochi altri in Francia, ripartendo resta nel cuore un’immagine sopra ogni altra: Chapaize è il suo splendido campanile, bello, pieno, che per farsi ricordare ha saputo anche inventare la più appassionante delle entrate in scena.
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Saint-Martin, l’interno
Il villaggio di Chapaize – torre, chiesa, locanda, poche case antiche – è suggestivo e accogliente, anche se per un motivo che mi sfugge appare più secco e arido della campagna verde che lo circonda. Sarà la pietra chiara con cui è edificata tutta la chiesa di Saint-Martin (databile all’XI secolo, con la parte absidale ricostruita nel successivo) e che torna nelle costruzioni circostanti… Di pietra, o meglio di piccole pietre, è costruito anche l’interno, con i possenti pilastri circolari in muratura piccola, con capitelli essenziali, anch’essi realizzati con la stessa pietra, con le pareti alte e la volta a botte acuta, insieme pesanti e antiche. Assente qualsiasi tipo di decorazione scultorea.
Chi ama il Medioevo più rude trova a Chapaize un gioiello, e insieme un momento quasi sospeso fuori dal tempo, una tappa arcaica ben differente, o forse solo più antica, rispetto alla fioritura di affreschi e rilievi della Borgogna tutto attorno.
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P.S.: Questo post è dedicato a Maria Pia, con cui tante volte ho giocato a chi per primo avrebbe visto la chiesa, o il campanile, o l’abbazia verso cui eravamo diretti, io per passione, lei per paziente amore. Scorse lei, con gioia e sorpresa, la torre di Chapaize, giù dalla discesa, in fondo alla strada, vincendo forse per la prima volta la nostra consueta gara.
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La Borgogna romanica, di cui la chiesa di Chapaize con il suo campanile è una delle perle, può stare tutta in un viaggio di sei giorni: lo racconta il nuovo volumetto con gli appunti di Before Chartres, per un itinerario densissimo di meraviglie: LA BORGOGNA romanica IN SEI GIORNI.
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Ernesto Mozzi (da Fb):
Questa mi aveva emozionato.
Chissà se dopo 34 anni la vedrei ancora bucolica come allora.
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Dario Cambi (da Fb):
Potrei anche provare… . Bellissimo luogo!
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Alessandro Dianori (da Fb):
È su tutti i libri di storia dell’architettura: è una chiesa romanica bellissima, con uno dei più bei campanili del mondo, con linee semplicissime ma di rara eleganza. Poi, il pensiero che la scala di accesso è su uno dei contrafforti laterali al campanile, mi fa dire che gli antichi erano proprio geniali, anche se lo sapevamo già… 😊
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I campanili romanici sono un elemento di grande interesse “estetico”. Si può dire che hanno una funzione definita e sempre identica, quindi chi li costruisce, a partire da questa funzione, può esprimere il proprio gusto… e gli esiti sono vari e sempre molto interessanti.
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Alessandro Dianori (da Fb):
…e spesso sono splendidi quegli esiti…
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Mario Olivo (da Fb):
Si contrappone al “paron de casa”in piazza S. Marco a Venezia…
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Tra i campanili di Venezia, richiama forse di più quello di Torcello, o quello dei Mendicoli, o ancora quello dei Santi Maria e Donato a Murano…
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Jean-pierre Frau (da Fb):
Un lieu magique et une région pleine de ressources !!! l’église romane de Brancion et le château de Cormatin … entre autre
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“possenti pilastri circolari”… esatto, pilastri non colonne (questione di proporzioni)
Chiesa effettivamente affascinante, per la sua purzza e rude semplicità e per il bel campanile che svetta sul territorio; molto bello il cono prospettico sulla direttrice stradale, come è normale che fosse nel medioevo quando questi erano punti di riferimento geografico e culturale.
Non ci sono stato, ma ci andrò certamente. Spero.
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Marisa Foi (da Fb):
Bellissima!!! Grazie….ho rivissuto l’ incontro che avevo fatto tanti anni fa…
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Mauro Monzeglio (da Fb):
Visitata 16 anni fa arrivando da Macon direzione Tournus… mi ricordo che la porta era aperta e dentro alla splendida chiesa era presente un nido di rondini che andavano e venivano in continuazione ! proseguendo per Tournus si incontra Ozenay (per me che son d’Ozzano facile da ricordare!) alto piccolo borgo con chiesa romanica e castello e poi a Tournus la splendida abbazia di San Filiberto! un romanico magico in una regione magica ricchissima di chiese meravigliose.
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Aldo Valentini (da Fb):
Tutto coinvolgente… con quelle colonnone senza rilievi nei capitelli… mi fa pensare ai cistercensi. Ma la cosa più bella è il tuo ricordo di Maria Pia che vinse….
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