Piangere a Brinay, al posto di Maria

Come si potrebbe dimenticare la chiesa di Brinay, con i suoi affreschi? L’abbiamo cercata per un giorno intero nelle piane dello Cher; l’abbiamo trovata, infine, messa lì, dentro una corte, il portone socchiuso, quasi aspettasse noi, vuota di visitatori e piena di lirismo… E come si potrebbe dimenticare, tra le cento figure di Brinay, quella “fuga in Egitto”, e la commovente immagine di Maria che la domina?

A poca distanza da Bourges, la chiesa di Saint-Aignan di Brinay – che pure custodisce uno tra i più importanti cicli di pittura romanica – potrebbe essere scambiata per un edificio laico, ad uso agricolo, o anche per un luogo di culto costruito senza pretese nel Seicento: all’interno un’aula rettangolare fa da navata, e un arco poi immette in un’altra sala quadrata, che costituisce il presbiterio, il “coro”, della chiesetta. Entrambe le sale sono coperte da una semplice volta a botte in legno, unico elemento – manca addirittura l’abside! – che all’interno richiama la funzione religiosa della costruzione.

Brinay4
L’altare e la parete di fondo del coro, con gli affreschi dell’infanzia di Gesù

Forse proprio per nobilitare questi spazi così semplici, le pareti del coro della chiesa di Brinay sono stati coperti di affreschi. E per uno strano miracolo, i muri piani e intonacati di Saint-Aignan, così modesti, si sono trasformati in un libro di teologia scritto di colori e volti e tratti dipinti. Alle dodici scene con i lavori dei mesi, ai riquadri con figure di santi e profeti, alle rappresentazioni mitologiche, fa seguito un ampio ciclo cristologico: tiene la scena principale un’ampia rappresentazione della Strage degli Innocenti, a cui seguono una Presentazione al Tempio, la Fuga in Egitto, le Tentazioni, il Battesimo di Gesù, le Nozze di Cana…

Mi ha portato a Brinay il racconto che ne fa Raymond Oursel nel suo “La pittura romanica”. E mentre da soli sostavamo nella chiesa, non potevo non leggere alla compagna dei miei viaggi le poche intensissime pagine con cui lo storico dell’arte racconta quegli affreschi. Ricordo l’emozione di passare dalle pagine alle scene dipinte, che ci stavano di fronte. E ricordo in particolare l’incontro con la Fuga in Egitto, in cui Maria e il Bambino cavalcavano verso l’ignoto, “…ove si ammira – scrive Oursel – con quanta parsimonia di mezzi siano trascritti sia il movimento di fuga precipitosa, sia il gesto puerile del Bambino che, paura o curiosità per l’incognita che lo aspetta laggiù, così lontano al di là delle sabbie del deserto, con le manine spinte in avanti sembra incitare il cavallo bianco ad accelerare ancor più il trotto, sia l’angoscia lancinante della giovane madre”.

BrinayFuga1
Brinay, la “Fuga in Egitto”

Seduta all’amazzone, dice Oursel, Maria disegna inconsapevolmente con la sua persona intorno al Figlio l’ovale della maestà; e intanto sente che questa fuga tragica preannuncia un altro dramma. E così è figura “della discendenza infinita di tutte le madri che hanno tenuto tra le loro braccia impotenti il loro bambino destinato presto alla morte, e che non versavano a quel momento neanche una lacrima d’angoscia, perché ben consapevoli che poi tutti i loro giorni non sarebbero bastati loro per piangere…”.

Ricordo, di Brinay, questa scena dipinta e questa intensissima descrizione. Ricordo che ho pianto anch’io, di commozione, leggendo queste righe, e ascoltando il racconto della Madonna triste di Brinay, mentre il suo sguardo, dalle pareti dipinte, guardava verso il futuro insieme al mio.

Brinay1
La chiesa di Brinay, a destra, vista dalla “corte” in cui è inserita

∼    ∼    ∼

affreschifranciapentagonoLe località in cui si trovano gli affreschi più belli della douce France disegnano un pentagono. Ai vertici del pentagono stanno cinque luoghi che gli appassionati del romanico conoscono bene: oltre alla la cappella di Brinay, ci sono Saint-Savin, la cui abbazia presenta una lunghissima e notissima volta affrescata; Vic, con la sua chiesa e i suoi affreschi bruni affreschi; Montoire, con la triabsidata Saint-Gilles e il suo meraviglioso Cristo bianco; e infine Tavant, con la sua cripta delle meraviglie.

In un’area ristretta – ogni tappa, ogni lato del pentagono, prevede un viaggio di circa cento chilometri – si conserva un articolato tesoro visitabile in successione e in pochi giorni. Ma nel gioco degli itinerari e dei piani di viaggio stupisce che la sesta tappa, la sesta località, specialissima nel percorso attraverso la pittura romanica d’Oltralpe, sia posta proprio al centro del pentagono: è la cappella di Liget, una piccola costruzione circolare, piantata in mezzo alla campagna intorno a Loches, come una puntina da disegno su una mappa appesa al muro.

 

Lo splendido racconto di Brinay è solo uno dei dieci cicli di affreschi che Before Chartres ha scelto per un volumetto prezioso: si intitola AFFRESCHI ROMANICI, DIECI CICLI imperdibili, e propone, in un itinerario ragionato, il meglio delle pittura romanica in Europa secondo gli appunti di viaggio di questo blog.

16 pensieri su “Piangere a Brinay, al posto di Maria

  1. Maria Grazia

    Bello, chissà che non riesca a vederli prima o poi. Ma chi era Saint- Aignan? Nella Francia, specie del centro nord ci sono decine di paeselli a lui intitolati. Mio figlio abita in uno di loro

    "Mi piace"

  2. Anna Profumi (da Fb):
    Particolare questa chiesetta, persa nel verde, quasi non volesse apparire, quasi rifugisse dal circuito conosciuto e celebrato delle costruzioni di culto romaniche. Chi sa, a volte certe scelte si dimostrano migliori di altre, e il fedele ritrova tra le antiche mure affrescate un luogo di rifugio e di meditazione, in perfetta simbiosi con la spiritualità anelata.

    "Mi piace"

  3. Paolo Salvi

    Altra splendida chicca che ci regali!
    Affascinante come la tua descrizione appassionata.
    In effetti la pittura romanica, a causa della sua maggior deperibilità e maggior difficoltà di conservazione rispetto alla scultura, è molto rara e questo piccolo grande capolavoro, poco noto e ben conservato, è decisamente paradigmatico.

    "Mi piace"

  4. Francesca Stanzani (da Fb):
    Meravigliosa! Non sono ancora riuscita a visitarla, ma non demordo. Questi piccoli, incredibili gioielli devono essere valorizzati di più e resi più fruibili agli appassionati. Grazie, come sempre, B.C.

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.