Ma chi ha stravolto l’antica facciata?

Quattro chiese dialogano e confessano un segreto. Due stanno in Normandia, e le altre due a quasi tremila chilometri di distanza, in Sicilia: le interroghi, e rivelano in che modo (e per mano di chi) le facciate delle chiese sono state stravolte nel corso del Medioevo, e costrette a mutare così tanto il loro aspetto.

C’era, all’inizio, la facciata tripartita delle basiliche paleocristiane, un modello ripreso centinaia e centinaia di volte anche dai costrutturi romanici. Ebbene: Cos’ha portato alla soppressione di questo modello? Perché questa facciata tradizionale “a quattro salienti”, con una parte centrale più alta a cui si accostano due parti laterali più basse – si pensi ad esempio a San Miniato a Firenze, o a San Zeno a Verona – ad un certo punto sparisce? Come si arriva alla facciata tipica delle cattedrali gotiche – quella di Notre Dame di Parigi, per capirci – in cui il corpo centrale invece è più basso e la facciata sale ai due lati? E chi è l’autore, chi è il “colpevole”, di questo stravolgimento?

Svolgiamo la nostra indagine avendo già chiara un’ipotesi di fondo: il passaggio dalla forma “antica” (che sale verso il centro) alla forma “nuova” (in cui a salire sono le parti esterne della facciata) è dovuto all’accostarsi di due campanili, o di due torri, alla forma originaria. Via via poi i campanili, all’inizio solo “appoggiati” alla struttura antica, la premono, si integrano nella facciata inglobandone le parti laterali, diventando essi stessi “facciata”, pur continuando a slanciarsi verso l’alto.

Chi non crede che la metamorfosi sia avvenuta così, per via di campanili addossati alla facciata tradizionale, guardi bene che cosa accade durante tutto il tempo romanico. Veda come piccoli campanili già affiancano la facciata di alcune chiese molto conosciute – a Poitiers, ad esempio, o a Fromista, o a San Claudio in Chienti nelle Marche –. Pur non avendo ancora preso il sopravvento, e quasi risultando sorprendenti a questo punto del percorso, i campanili in questione prendono posizione ai lati della facciata tradizionale: già annunciano le grandi “torri di facciata”, che stanno per arrivare. Eccole: nel San Nicola a Bari una torre già sorge a destra della facciata, mentre a sinistra ne è stata costruita solo la base. A Fidenza due torri-campanile identiche si impongono ai lati del Duomo. A Tournus, due torri affiancano la facciata ma ne sono ormai parte integrante. A Paray le Monial e a Conques tutto è già compiuto. L’antica facciata “a quattro salienti” è stata soffocata utilizzando due campanili, due torri, che l’hanno stravolta e mutata.

FacciatePercorso

Dicevamo di quattro chiese che – dialogando a distanza a coppie – ci rivelano anche il colpevole: sono le due grandi abbazie di Caen, in Normandia, e le due grandi chiese di Cefalù e di Monreale, nella Sicilia normanna. E ci vuol poco a capire, dal loro dialogo, che ad ideare e a realizzare questo stravolgimento delle facciate medievali sono proprio i costruttori normanni.

Ecco il dialogo: parla per prima la chiesa di Saint-Etienne a Caen, e dice: “Non sarò un capolavoro di leggerezza; ma guardate i campanili che sorgono ai lati della mia facciata, e imparate da essi”. Rispondono dalla Sicilia le due chiese degli Altavilla: “Fin qui è arrivata la tua lezione: siamo entrambe costruite come te, secondo la moda normanna, con due torri, due campanili, a slanciare i lati della nostra facciata”. Da Caen infine risponde l’abbazia della Santa Trinità, che non ha dubbi: “Io ancora più di voi sono mutata: la mia facciata non è quasi più romanica. Sono di un secolo più giovane delle chiese gotiche che verranno ma… guardatemi e ditemi se non sembro già una di loro, ditemi se non sembro Notre Dame di Parigi”.

FacciatePercorsoDue

L’arma del delitto, non c’è dubbio, sono i campanili che “affiancano” la facciata e la dominano; ma i mandanti, e insieme gli esecutori, sono gli architetti normanni. E le quattro chiese turrite che dialogano dalla Normandia francese alla Normandia siciliana lo confermano appieno: il vento che cambia le facciate soffia da nord, e soffia forte anche in Sicilia proprio perché i Normanni ne hanno fatto la loro nuova patria.

E occorre allora riconoscere che davvero molto del nuovo nasce in Normandia: sono i costruttori normanni a “inventare” la volta a crociera, costruendo e sperimentandola a Durham; sono loro a Caen e a Jumièges a rivoluzionare il partito della navata romanica, strutturandolo a registri sovrapposti; e sono loro infine a dare impulso al modificarsi completo della facciata romanica, soffocando quella “vecchia” e inventando quella “nuova”. Per molti aspetti quindi – nelle volte, nell’alzato, nella facciata – i costruttori normanni coronano il romanico; lo portano al compimento e al limite estremo, cioè al punto in cui il romanico morirà, e potrà nascere il gotico.

.

.

Centocinquantun pagine per raccontare l’Abruzzo, una terra fiera, in cui l’arte romanica è fiorita rigogliosa. Raccolgono e raccontano le grandi chiese e le grandi abbazie isolate, l’arte vivacissima di Ruggero, Roberto e Nicodemo, e i loro splendidi arredi pieni di girali, mostri, animali e piccoli uomini nudi, e ancora i portali e gli architravi, gli amboni e i cibori… Il viaggio nell’Abruzzo romanico, non delude mai, e così non delude il nuovissimo volumetto ITINERARI alla scoperta DEL ROMANICO IN ABRUZZO, che raccoglie gli appunti di viaggio di Before Chartres.

.

La terra alta tra Milano e i Laghi è una delle culle, se non la vera culla, dell’architettura romanica. Da qui i “maestri comacini” portarono i segreti della loro laboriosa abilità costruttiva un po’ dovunque in Europa. Un itinerario in dieci tappe racconta le loro realizzazioni più preziose – da Almenno San Bartolomeo a Gravedona, da Agliate ad Arsago Seprio a Civate – e lo spirito, i colori, i materiali, i modi e i vezzi che hanno lasciato nelle loro terre d’origine: DIECI PERLE romaniche TRA MILANO E I LAGHI. 

.

14 pensieri su “Ma chi ha stravolto l’antica facciata?

    1. Ecco. Parliamone. Perché è vero, il westwerk costruisce davanti “alla facciata” un corpo nuovo, consistente e spesso turrito. Ma penso più al westwerk come un elemento che ha avuto un suo sviluppo, in un’area delimitata, portando alla fine – sto semplificando molto – ad una chiesa “a due teste”… E forse il cammino dalla facciata classica, a quattro salienti, alla facciata turrita delle chiese gotiche, non è strettamente collegato a questo elemento “locale” e particolare. Forse.

      "Mi piace"

  1. Alessandro Giaquinto (da Fb):
    I campanili nascono come elementi difensivi. Peter Harrison, nel suo saggio ” Le fortezze di Dio” p. 239, propone la tesi difensiva, come calco di strutture arabe. Lo studio proposto da Before Chartres in precedenza è solido.

    "Mi piace"

  2. Paolo Salvi

    Splendido articolo. Splendido perché ricostruisce un evoluzione che chiarisce certi sviluppi tipologici secondo un filo logico condivisibile con immagini scelte in modo accurato in grado di confermare l’assunto. Dalla basilica paleocristiana alla cattedrale romancia, fino all’evoluzione dalla cattedrale normanna a quella gotica.

    "Mi piace"

  3. Ketty Tamà (da Fb):
    Basilica dei SS. Pietro e Paolo d’Agró, 1117, costruita per volere di Ruggero II. È questo piccolo edificio uno dei primi esempi, se non il primo, di chiesa normanna con facciata tra due torri in Sicilia, a Casalvecchio Siculo.

    "Mi piace"

  4. Lorenzo Fusini (da Fb):
    Io credo che un importante ruolo sulla definizione della facciata a doppia torre (o armonica) lo ebbe il westwerk germanico. Numerose chiese romaniche tedesche hanno una doppia torre sia in facciata che sul coro. l’Abbazia di San Salvatore al Monte Amiata ha l’unica facciata a doppia torre di Toscana, stretta e slanciata. Guarda caso era annoverata nei registri imperiali come “Keiserkloster”, Abbazia Imperiale.

    "Mi piace"

  5. Alfredo Carannante (da Fb):
    Interessantissima riflessione, grazie. La vostra pagina è meravigliosa. Mi chiedevo solo se la povera Normandia, piuttosto, non possa aver tratto ispirazione da innovazioni sperimentate in Sicilia che era allora cuore del più ricco regno strettamente alleato alla chiesa di Roma. Dopo il progetto melfitano di riconquista.

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.