La splendida Alvernia in un volumetto

All’Alvernia, regione antica della Francia centrale, è dedicato il nuovo splendido volumetto delle edizioni Before Chartres. Raccoglie tutti insieme, la nuova pubblicazione, i numerosissimi articoli che questo blog ha dedicato ad una terra magica; ed evidenzia già dall’introduzione come i viaggi che si possono compiere nell’Alvernia romanica sono in realtà almeno due: quello attraverso le grandi architetture absidali e quello alla ricerca dei bellissimi capitelli scolpiti, di cui le chiese di questa regione sono ricchissime.

L’abside di Notre-Dame a Clermont-Ferrand

Il primo viaggio suggerito dal libro LE NOVE PERLE (e le altre meraviglie) DELL’ALVERNIA ROMANICA, allora, è quello attraverso le absidi più spettacolari di tutto il tempo romanico: “Nella sua area centrale, che corrisponde al nucleo antico della diocesi di Clermont – sottolinea il volumetto già nell’introduzione – questa terra presenta una famiglia di chiese che sembrano sfidarsi in una competizione canora, in cui ciascuna si sforza di interpretare, meglio di quanto non facciano le altre, lo stesso spartito musicale. E il loro canto è tutto rivolto ad oriente. È ben noto infatti agli appassionati che nella regione del Puy-de-Dô­me, cuore dell’Alvernia e terra di altopiani e vulcani, alcune chiese presentano complesse e meravigliose zone absidali: come pavoni che ‘fan­ la ruota’, le chiese di Orcival, di Cler­mont-Fer­rand, di Saint-Nectaire e di Issoire, a cui molti aggiungono la più piccola e ‘imperfetta’ Saint-Saturnin, fanno a gara nell’interpretazione di un mo­dello costruttivo tutto concentrato sulla bellez­za della parte orientale della chiesa, costruita secondo lo stesso schema, inventato qui in Alvernia e non esportato altrove, ripropo­sto dalle chiese citate con variazioni minime”.

Il volumetto di Before Chartres sull’Alvernia romanica
Un tipico capitello d’Alvernia

Sarebbero alla fine queste quattro – Orcival, Clermont-Ferrand, Issoire e Saint-Nectaire –, con l’aggiunta, poco più a sud, della bellissima e strana Saint-Julien di Brioude, le cinque chiese da visitare per “imparare” il carattere tipico del romanico alverniate, fatto di absidi meravigliose. E però c’è un altro ambito in cui questa regione ha espresso, in quei secoli forti, il proprio carattere unitario e inconfondibile, ed è quello della scultura: “Il viaggio nell’Alvernia romanica – spiega l’introduzione del nuovo volumetto – va percorso anche con questa seconda attenzione, al centro della quale stanno i capitelli figurati e istoriati, di cui questa terra è ricchissima, e che presentano anch’essi caratteri peculiari e stretti collegamenti stilistici e iconografici. La chie­sa di Mozac, poco più a nord di Cler­mont-Ferrand, è tappa fondamentale di questo secondo itinerario ‘per capitelli’, e quindi si aggiunge senza dubbio alla lista ristretta delle più interessanti chiese romaniche della regione”.

Tre altre tappe propone Before Chartres nel nuovo volumetto, e le presenta così, in estrema sintesi, dedicando poi un capitolo a ciascuna: “Nel settentrione della regione storica d’Alvernia merita una visita la particolarissima abbazia di Ebreuil; poco più ad oriente, là dov’è quasi Borgogna, la bella chiesa di Chatel-Montagne segna come il confine tra due culture; a sud-est, infine, il villaggio di Lavaudieu racconta un medioevo piccolo e rurale, non meno affascinante di quello delle grandi chiese e dei loro tesori”.

Lavaudieu, il chiostro

Come gli altri già pubblicati nelle edizioni Before Chartres, il nuovo volumetto LE NOVE PERLE (e le altre meraviglie) DELL’ALVERNIA ROMANICA non ha l’ambi­zione di proporsi come una guida completa al romanico della regione. Dicevamo che, piuttosto, mette insieme gli articoli che, sulle chiese romaniche d’Alvernia, sulle loro absidi magiche e sui loro capitelli più affascinanti, sono già stati pubblicati in beforechartres.blog; e però nella nuova pubblicazione questi articoli sono rivisti e aggiornati, e riorganizzati secondo un percorso logico. Ciascuno dei capitoli di questo libro, così, si propone come un invito a guardare, ad osservare, a capire; e tutti insieme vogliono essere un invito a partire, per visitare di persona la specialissima terra traversata dal corso dell’Allier, luogo tra i più ricchi di fascino e di storia, che non può mancare nei sogni e nei programmi di chi ama l’arte romanica.

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Sono bianchi, i volumetti dedicati a specifiche regioni, a differenza dei “classici” volumetti delle edizioni Before Chartres, le cui copertine sono rosse. I volumetti bianchi propongono percorsi alla scoperta di una singola regione dell’Europa romanica, tracciati con gli occhi di Before Chartres: raccolgono infatti quanto pubblicato in beforechartres.blog su quella regione, ma lo fanno riordinando il tutto secondo una logica, un itinerario, un percorso non banale.

Il primo titolo – LA CATALOGNA romanica IN UNA SETTIMANA – riunisce le perle romaniche “della Catalogna” al di là e al di qua dei Pirenei. Perché volando su Barcellona, e noleggiando un’auto per una settimana, sarebbe assurdo fermarsi sul confine e non visitare il monastero di Cuxa, o quello del Canigou, o il priorato di Serrabona, che pure stanno in terra di Francia, nella “Catalogna francese”. Il volumetto conferma che in una settimana si può fare: si possono visitare Tahull, con il più bel Cristo in Gloria del romanico, e la rocca di Cardona; il chiostro di L’Estany e quello della Seu di Urgell; le chiese isolate di Montbui, di Frontanya, di Casserres… e le tante altre meravigliose realizzazioni del romanico in Catalogna, che è davvero regione ricchissima ed entusiasmante.

Il secondo volumetto – LA BORGOGNA romanica IN SEI GIORNI – organizza in sei giornate la visita a quella che è probabilmente la più ricca regione di Francia, paradiso per gli appassionati dell’architettura e dell’arte medievale. Anche qui, tutto quanto c’è da vedere, tutto quanto non si può tralasciare, viene organizzato secondo l’itinerario che Before Chartres ha sperimentato e collaudato. Il campo base è ad Autun, città meravigliosa, e ogni giorno è organizzato secondo un percorso che vuol essere sensato quanto agli spostamenti e ai tempi, ma prima ancora quanto alla logica delle più appassionante fruizione di tutto quanto sarà possibile vedere: in un giorno la perduta Cluny e sua figlia, Berzé-la-Ville; in un altro Vézelay e Saulieu, con il loro tripudio di sculture e capitelli; in un altro ancora le meraviglie architettoniche di Tournus, di Paray-le-Monial e di Perrecy-les-Forges…

Con il terzo titolo Before Chartres si è concentrato su una regione geografica particolarissima e… finalmente italiana, quella delle pianure e dei laghi da Milano alle Alpi: La cui capitale di questa terra è Como, patria dei “maestri comacini”: si parla di Civate e Castelseprio, isolate e ricche di affreschi strepitosi; delle basiliche “battesimali” di Agliate, di Galliano e di Arsago Seprio; e ancora, ma non solo, delle meravigliose chiese a pianta centrale di Gravedona e di Almenno San Bartolomeo… La terra alta tra Milano e i Laghi è una delle culle, se non la vera culla, dell’architettura romanica. Da qui i “maestri comacini” portarono i segreti della loro laboriosa abilità costruttiva un po’ dovunque in Europa, e l’itinerario in dieci tappe presentato nel volumetto bianco DIECI PERLE romaniche TRA MILANO E I LAGHI racconta le loro realizzazioni più preziose e lo spirito, i colori, i materiali, i modi e i vezzi che hanno lasciato nelle loro terre d’origine. 

All’Abruzzo romanico sono dedicate le centocinquantun pagine del quarto volumetto. Intitolato ITINERARI alla scoperta DEL ROMANICO IN ABRUZZO, racconta una terra fiera e allo stesso tempo aperta e accogliente, in cui l’arte romanica è fiorita rigogliosa. Testi e immagini – queste ultime realizzate da Before Chartres per l’occasione con una specifica sessione fotografica – accompagnano attraverso le grandi chiese e le grandi abbazie isolate, l’arte vivacissima di Ruggero, Roberto e Nicodemo, e i loro splendidi arredi pieni di girali, mostri, animali e piccoli uomini nudi, e ancora lungo il percorso dei portali e gli architravi, gli amboni e i cibori… Il viaggio nell’Abruzzo romanico – Rosciolo, San Pietro in Albe, la Majella, Guardia Vomano, Caramanico, Moscufo… – non delude certamente chi ama l’arte dei secoli più affascinanti.

Non se ne dovrebbe parlare qui, perché non è un volumetto bianco; ma ricordiamo tra parentesi che anche il volumetto LE GRANDI “chiese di città” DELLA PADANIA ROMANICA è in sostanza un itinerario di viaggio, pur se particolare e “rosso”, in un territorio ben definito. Racconta di come nelle città della vasta piana padana, dodici grandi chiese urbane si sfidano tutt’ora, dopo aver vinto i secoli, e competono per potersi definire come la più bella realizzazione dell’architettura romanica nella pianura attraversata da fiume Po.

7 pensieri su “La splendida Alvernia in un volumetto

  1. Don-Gabriele Galleri (da Fb):
    Grazie. L’Alveria è un mondo a sé. Spettacolare. La cornice verde e boscosa immerge nella contemplazione di questi splendidi luoghi di fede. Particolarmente il chiostro di Lavaudieu rimane nel cuore. Visitato ad agosto grazie ai vostri articoli.

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  2. Paolo Galloni (da Fb):
    Ho appena finito di leggere questo libro (non facile, ma importantissimo) in cui tre storici di altissimo profilo analizzano alcune chiese alverniati: Le Monde Roman, di Jérôme Baschet, Jean-Claude Bonne, Pierre-Olivier Dittmar. E… si va in Alvernia perché altrimenti il romanico non lo si capisce – considerando che Conques (che nello stesso tempo è sia sintesi somma del romanico sia un unicum) ne è fuori per pochi chilometri.

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  3. Alfredo Carannante (da Fb):
    Meravigliosa Alvernia. Girata nell’ottobre del 2018 con i miei genitori ma purtroppo senza la vostra guida. Ci siamo limitati a contemplare la bellezza delle architetture romaniche perse nel gioco dei colori autunnali dei boschi tra i vulcani.

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