E vien da dire che la grandeur francese sia nata nel tempo romanico, e sia nata a Cluny. Perché è qui, nella bassa Borgogna, che un bel giorno la comunità di monaci del luogo decise di costruire una chiesa di dimensioni mai viste: grazie ai suoi 187 metri di lunghezza la basilica di monastero di … Leggi tutto Apice e grandeur: la perduta Cluny III
Tag: abbazia
Santa Croce: dopo l’abate, l’architetto
Affascinato dalla storia complessa dell'abbazia di Santa Croce al Chienti, e colpito dal suo interno, reso nuovo dal recentissimo e ardito restauro, non riesco a non pensare ad uno strano avvicendamento: un abate che, fuggendo, lascia il suo monastero, e un architetto che ne prende il posto, appropriandosi della chiesa antica. L'abate che fugge è … Leggi tutto Santa Croce: dopo l’abate, l’architetto
Falleri e la sua superchiesa straniera
Come il bambino precocemente cresciuto, che in classe, seduto al suo banco tra gli altri, sembra comunque fuori luogo e fuori misura, così per molti aspetti appare, tra le assolate campagne dell'alto Lazio, la vasta abbazia di Santa Maria in Falleri. Quelle che circondano Roma sono terre fortemente segnate dall'influsso della Capitale; da Tuscania, ancora … Leggi tutto Falleri e la sua superchiesa straniera
Canigou: è la più bella, vestita o nuda
Come una splendida donna che, invitata ad una cena di gala, abbia inteso mostrarsi in tutta la sua eleganza, così il monastero di Saint-Martin-du-Canigou è di una bellezza sfolgorante, tanto che forse, tra quelli del tempo romanico, non teme confronti. Costruita su un picco roccioso nella spettacolare cornice dei Pirenei francesi, l'abbazia fa sfoggio della … Leggi tutto Canigou: è la più bella, vestita o nuda
Fieno e oche nella pieve, e non è eresia
Quando vivevo nella Bassa padana trasformavo, con un sottile gioco dell'immaginazione, le grandi corti di campagna in monasteri medievali; oggi mi affascinano le abbazie romaniche o le pievi canoniche che, una volta abbandonate dai religiosi, sono state conquistate dai contadini, dai loro animali, dai granai e dalle rimesse. Esiste, tra l'abbazia romanica e la grande … Leggi tutto Fieno e oche nella pieve, e non è eresia
Il “deserto” più affollato del medioevo
Deserto d'uomini, non certo di vegetazione e fauna. Si racconta che battezzando il sito che da lui in poi si chiamerà "Saint-Guilhem-le-Desert", il fondatore dell'abbazia non intendesse sottolineare l'asprezza del luogo, che era invece una florida vallata dell'Hérault, ma l'assenza di vita umana tutt'attorno. Era il secolo IX appena iniziato, e Guglielmo di Tolosa, compagno … Leggi tutto Il “deserto” più affollato del medioevo