Per avvicinare e scoprire la bellissima porta in bronzo romanica di Santa Sofia, a Novgorod, serve innanzitutto l’atlante: la leggenda delle sue origini – non si può certo datare un’opera d’arte se non se ne conosce la storia – è infatti tutto un susseguirsi di nomi di città dell’Europa del Nord, nuclei urbani poco noti ai più, e appartenenti a terre e civiltà separate e nemiche tra loro.
Il dato certo è che oggi – e da molti secoli – la porta si trova a Velikij Novgorod, città russa, dove si mostra nella sua imponenza sull’ingresso occidentale della cattedrale. Sembrerebbe logico, così, chiamarla “Porta di Novgorod”… Invece i nomi con cui è diventata famosa sono altri: nel medioevo fu detta “Porta di Sigtuna”, città svedese assediata dai russi nel 1187, perché si diceva che venisse da là, sottratta da quelli di Novgorod e portata al di qua del mare come bottino di guerra; poi, quando se ne ricostruì correttamente la vicenda, si cominciò a chiamarla “Porta di Magdeburgo”, dal nome della città della Germania settentrionale in cui fu effettivamente realizzata; e ancora la si sente chiamare “Porta di Płock”, poiché a commissionarla ai fondatori di Magdeburgo furono l’arcivescovo e il capitolo di Płock, città polacca.
Insomma: la nostra porta fu realizzata a Magdeburgo su commissione, alla metà del XII secolo; fu collocata dai committenti nella cattedrale di Płock; e poi quelli di Novgorod la portarono a casa loro, nel medioevo bassissimo, acquistandola, o depredendola durante una razzìa; e in questo quadro ha perso credibilità la tesi antica della provenienza dall’assedio di Sigtuna.
Ricostruendo la storia di questo pur notevolissimo manufatto – la porta ha due battenti, con 13 riquadri per ciascun battente, e con cornici decorate li delimitano, richiamando da vicino quella di San Zeno a Verona – va detto ancora che le vicende e i viaggi compiuti hanno lasciato il segno: pur essendo completa, ordinata e coerente, la “Porta di Magdeburgo” è stata sicuramente più volte smontata e rimontata, e più volte restaurata. Gli interventi succedutisi nei secoli hanno lasciato il segno, da una parte risolvendo e nascondendo i danni subìti dalle formelle e dai profili, dall’altra alterando probabilmente in alcune zone l’ordine originario delle formelle.

La “Porta di Magdeburgo” resta opera di gran pregio dell’arte imperiale del XII secolo: le scene rappresentate – un grazie grande a Stephane Zweguintzow, che ci ha inviato le foto utilizzate in questa pagina – narrano episodi del Nuovo e dell’Antico Testamento, perfettamente leggibili, realizzate, rispetto alla barbara visionarietà della Porta di San Zeno, con una semplicità quasi disarmante, che richiamo forse anche la scuola orientale della fusione in bronzo. Tra le più riuscite, il bacio di Giuda, e poi, la rappresentazione dell’ingresso in Gerusalemme, articolata in due scene, con Gesù sull’asina e i discepoli, e poi con la gente della città che li attende agitando le palme. In alto due riquadri occupano tutta la larghezza dei battenti: a sinistra il Cristo è circondato dagli Apostoli, a destra siede nella mandorla con i Viventi secondo la consueta raffigurazione della Seconda Venuta.
Sorprende l’insolita abitudine, tipica di questa porta, di abbinare nei riquadri quasi ogni scena di gruppo ad un personaggio in piedi, solitario, anche se non attinente all’episodio trattato: tra queste ultime figure, tutte ben caratterizzate, spiccano quelle dei maestri che, a Magdeburgo, lavorarono alla fusione, Riquin e Weissmuth, e quella dell’autore di uno dei tanti restauri, il cui nome è Avram: la rappresentazione di quest’ultimo artista, collocata al posto del profilo tra le due scene del peccato nell’Eden e della creazione di Eva, è interpolazione successiva, ovviamente, chiara testimonianza del lavorìo che nei secoli ha visto più mani restaurare, curare, rimodellare questo complesso capolavoro in bronzo.
.
All’Alvernia, regione antica della Francia centrale, è dedicato uno splendido volumetto. Raccoglie tutti insieme i numerosi articoli che il blog Before Chartres ha dedicato ad una terra magica, ricca di grandi architetture absidali e di bellissimi capitelli, e si intitola LE NOVE PERLE (e le altre meraviglie) DELL’ALVERNIA ROMANICA.
.
Quattro itinerari, dieci mete romaniche intorno a Roma, da raggiungere in giornata, e che non possono deludere mai. Before Chartres raccoglie gli appunti presi durante i suoi viaggi nei territori che circondano la Capitale nel bellissimo volumetto intitolato ITINERARI romanici INTORNO A ROMA.
.
L’eredità longobarda, il fascino del mondo greco bizantino, l’Islam e la dominazione normanna si fondono in Puglia, nel medioevo, fino a dar vita al fiorire delle meravigliose cattedrali romaniche. Before Chartres ti accompagna in un viaggio da Monte Sant’Angelo ad Otranto, per comprendere e gustare questa regione spettacolare e i suoi capolavori: LE CATTEDRALI e gli altri gioielli DELLA PUGLIA ROMANICA.
.











Elena Biagini (da Fb):
Ignoravo l’ esistenza di questo magnifico portone bronzeo. Ne rimango incantata, anche per le riquadrature che incorniciano le lastre e il rilievo delle scene che ricorda il portale di Bonanno a Pisa.
"Mi piace""Mi piace"
Francesca Ferrari (da Fb):
E’ vero: anche io non l’ho vista quando ci sono andata! Dovrò tornarci.
"Mi piace""Mi piace"
Un post davvero sorprendente questo sulla porta romanica di Novgorod.
Sorprendente perché non ne avevo assolutamente conoscenza, sorprendente per la qualità delle fotografie che hai gentilmente ottenuto e sorprendente, infine, per la storia travagliata che ha seguito i suoi trascorsi dall’origine prima incerta alla destinazione finale.
"Mi piace""Mi piace"
Anna Melorio (da Fb):
Splendida nella iconografia e nella resa tecnica della fusione in bronzo.
"Mi piace""Mi piace"
Magda Viero (da Fb):
Novgorod è tra le più antiche città norrene. La cosa eccezionale era la diffusione della scrittura nella popolazione di tutte le classi sociali. È nella zona di Leningrado. Lì è conservato il Codex leningradense (anno 1002) il più antico testo della Bibbia in ebraico. Non stupisce quindi la bellezza e accuratezza delle storie bibliche di questa meravigliosa porta.
"Mi piace""Mi piace"