Il riposo (eterno?) del pellegrino nell’oasi di Santa María de Eunate

La chiesa di Santa María de Eunate, che secondo alcuni è stata eretta proprio al centro della Navarra, ha il fascino tipico delle costruzioni che sembrano sopravvissute al proprio passato: parcheggiando nello spiazzo sterrato, vien da pensare come fu costruita, lì, in mezzo al nulla, che qualcuno la abitò nei secoli del medioevo, e che poi l’abbandonarono qui per noi, per regalarci una cartolina dal tempo dei grandi pellegrinaggi romanici, quello che più ci appassiona.

Santa María de Eunate, la zona absidale

Persa come un fortino dismesso dentro alla vasta piana ad est di Puente la Reina, la chiesa presenta elementi costruttivi interessanti – e pubblichiamo qui alcuni disegni di José Jarnoz, dal sito hiddenarchitecture.net -: al suo interno si impongono con forza all’attenzione la pregevole pseudocupola divisa in otto spicchi, l’abside che occupa uno degli otto lati, le colonne addossate alla muratura e i capitelli che nobilitano, pur senza appesantirlo, lo spazio liturgico. “Ciò che è più rimarcabile in questa chiesa – scrive dom De Loyendo nel volume Navarre Romane di Zodiaque – è soprattutto la sua architettura. Questo insieme di linee, di volumi e di superfici danno luogo ad una tensione verso l’alto che è veramente tutta spirituale. E’ tutto un insieme di tratti che raggiunge una vera eccellenza nell’architettura che circonda la chiesa, quel chiostro esterno di Eunate che è il primo motivo di fascinazione agli occhi del visitatore”.

E in effetti, a rendere immediatamente riconoscibile, e poi indimenticabile, la chiesa di Santa María de Eunate è, all’esterno, quel giro di archi che le corre tutto intorno, rimarcando come una sottolineatura la pianta ottagonale, e arricchendo di nuovo movimento, con un gioco di richiami e rimandi, un edificio tutto sommato semplice.

Gli storici dell’arte si chiedono se questa circonferenza di arcate – peraltro in buona parte ricostruita in epoca moderna con pilastri al posto delle colonnine binate – fosse in origine collegata alla chiesa con una copertura, dando luogo ad un portico che girasse – qualcosa di simile accade a Torcello, nella chiesa di Santa Fosca, anche questa a pianta centrale – tutto intorno all’edificio; e però sui muri esterni non c’è traccia delle imposte da cui potesse partire, per poi poggiarsi sugli archi del colonnato, un tetto spiovente.

È stata fatta un’altra ipotesi, e cioè che il giro di archi si collegasse, sempre con una copertura, ad un’ulteriore circonferenza, più esterna ancora, magari corrispondente al muro, oggi basso, che circonda chiesa e arcate. Si immagina quindi, secondo questa teoria, che un portico coperto si sviluppasse tutto intorno a Santa María, staccato di pochi metri dalla chiesa, proponendosi come una sorta di fascia protetta con funzione cimiteriale. E poiché il complesso religioso e di ospitalità di Eunate era collocato lungo il Cammino che porta a Santiago, è suggestivo pensare che Santa María potesse essere uno dei luoghi di sepoltura privilegiati per i pellegrini deceduti mentre cercavano di raggiungere il santuario di Compostela.

La chiesa e il muro perimetrale

Gli studiosi, gli appassionati dell’architettura romanica, e anche i cercatori dei luoghi della fede concordano nel dire che Santa María costituisce una particolarissima tappa del loro percorso di ricerca. All’ombra di un portico che non ha più il tetto, e nella solitudine che è ancora più estrema ora che ben poco altro resta oltre alla chiesa, può trovare riposo qui ad Eunate, vera e propria oasi nel deserto, anche il pellegrino del terzo millennio. Non per l’eternità, ovviamente: noi purtroppo siamo abituati ormai a soste di pochi minuti, specie se viaggiamo in una regione piena d’altre cose da vedere, come la bellissima terra di Navarra.

Le arcate con le colonne binate, e il portale settentrionale

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Una veduta da meridione, con la torretta

La chiesa di Santa María de Eunate si inserisce nella famiglia – vasta, ma non certo maggioritaria nel tempo romanico – delle chiese a pianta centrale, che guardano a Gerusalemme ed hanno il loro prototipo di riferimento nella Rotonda del Santo Sepolcro. Un riferimento molto più vicino è rappresentato dalla chiesa del Santo Sepolcro a Torres del Rio, anch’essa a pianta ottagonale, anch’essa coperta con una cupola, retta da un reticolo ancor più complesso e interessante di costoloni. Per entrambe le costruzioni navarre – Eunate e Torres del Rio distano una cinquantina di chilometri – si sono cercati e studiati i possibili collegamenti con i cavalieri templari e con il loro servizio di ospitalità ai pellegrini. Suggestivo è anche sapere che in alto la chiesa di Torre del Rio presentava una torre-lanterna con la specifica funzione di guidare i pellegrini in viaggio verso Compostela: non è dimostrato, ma è possibile, che avesse la stessa funzione la torretta che completa anche la chiesa di Santa María de Eunate.

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