L’aquila invisibile scolpita a Neuilly

È davvero volata via, dal portale di Neuilly, l’aquila di san Giovanni? Oppure c’è, è ancora lì, nell’elegantissima lunetta scolpita, e sono i nostri occhi che, ormai incapaci di vederla, la cercano inutilmente?

Adamo ed Eva e la Maddalena

Neuilly-en-Donjon, Alvernia del nordest, quasi Borgogna: in un anno non meglio definito del XII secolo, ad un artista dallo scalpello felice viene affidato il compito di scolpire il portale della chiesa dedicata a Maria Maddalena, con i capitelli, l’architrave e la lunetta sovrastante. Scultore e committente dovevano avere la passione per le contaminazioni, e forse per gli enigmi. Un gusto particolare per la sottile mescolanza di temi diversi, infatti, si evidenzia già nel lungo rettangolo dell’architrave: alla rappresentazione del peccato originale, sulla sinistra, segue quella di una lunga tavolata. Siedono Gesù e i Dodici, e questo ci fa pensare all’ultima Cena; ma la figura di una donna inginocchiata, la Maddalena, che bagna i piedi del Maestro con le proprie lacrime e li asciuga con i propri capelli, ci porta ad un altra cena, quella nella casa di Simone il Fariseo, narrata nel capitolo 7 del Vangelo di Luca. Così i due episodi conviviali si sovrappongono, e allo stesso tempo la donna inginocchiata richiama col suo gesto la lavanda dei piedi, e di nuovo suggerisce la cena tragica del Giovedì santo…

Il portale (tutte le foto vengono da romanesqueartinfrance.weebly.com)

Ma è nella lunetta che avviene la più inattesa delle fusioni. Domina la scena, infatti un’adorazione dei Magi scolpita secondo lo schema più consueto; tutto intorno però si muovono gli angeli, e si odono gli squilli di tromba che annunciano il giudizio universale. E non c’è dubbio che anche qui si gioca di rimandi e collegamenti: mentre il mondo tutto – i re Magi – si inginocchia davanti alla prima venuta del Cristo, lo stesso intero creato è chiamato ad assistere alla Seconda Venuta, e ad inchinarsi definitivamente davanti al Cristo, re e salvatore.

Non basta ancora. Sotto il trono di Maria e del Bambino, e sotto l’intera visione doppiamente salvifica, si scolpirono a Neuilly due animali distesi e alati. E di nuovo sembra di assistere ad una voluta ambiguità, e vanno in imbarazzo gli storici dell’arte che inseriscono queste figure nel contesto apocalittico, ma le battezzano in modo differente: come bestie dell’Apocalisse, come i guardiani del trono, oppure come un “mezzo” Tetramorfo, cioè come i simboli degli evangelisti Luca e Marco. Il sito epiphania.hipotheses.org sintetizza così le diverse letture:

L’interprétation du tympan reste difficile en raison des ses incohérences iconographiques. Les anges à l’olifant ont souvent été identifiés comme un signe eschatologique (depuis R. Hamann, 1927) et les deux bêtes allongées sous le trône de la Vierge ont été, tour à tour, interprétées comme les animaux terrassés du Psaume 90 (V. Terret, 1914), les symboles de Marc et Luc (M. Aubert, 1927 et N. Stratford, 1988), les gardiens du Trône (W. Cahn, 1965), les bêtes de l’Apocalypse (M.-L. Thérel, 1984). [L’interpretazione del timpano rimane difficile a causa delle sue incongruenze iconografiche. Gli angeli portatori di olifanti sono stati spesso identificati come segno escatologico (da R. Hamann, 1927) e le due bestie sdraiate sotto il trono della Vergine sono state, a loro volta, interpretate come gli animali prostrati del Salmo 90 (V. Terret 1914), i simboli di Marco e Luca (M. Aubert, 1927 e N. Stratford, 1988), i guardiani del Trono (W. Cahn, 1965), le bestie dell’Apocalisse (M.-L. Thérel, 1984 )]

A Before Chartres pare di poter dire che, così chiaramente definiti nei tratti delle due teste, i due animali di Neuilly non possono che essere la rappresentazione del toro e del leone alati, simboli rispettivamente degli evangelisti Luca e Marco; e così, quindi, l’angelo in piedi dietro al trono rappresenta, come di consueto, l’evangelista Matteo, terzo elemento del Tetramorfo. Ma dov’è, allora il quarto, cioè l’aquila di Giovanni?

Il portale della chiesa della Maddalena, fatto salvo il volto sfregiato di Maria, appare in buono stato di conservazione: si può escludere quindi che sia andato perduto un rilievo raffigurante il simbolo di Giovanni. L’aquila, in realtà, c’è nella lunetta, ma evocata, e sottintesa forse anche attraverso due diversi livelli di suggestione. Possiamo innanzitutto pensare che questo artista, così votato ai sottili rimandi di contenuto, abbia deciso che non servisse affatto rappresentare, attraverso l’aquila, l’evangelista Giovanni: c’era già, Giovanni, era già ben presente come autore dell’Apocalisse, in quella lunetta così piena, appunto, di fermenti apocalittici. Ed entrando ancor più nel gioco dei rimandi, poi, possiamo pensare che già c’è, nella lunetta, anche l’aquila stessa di Giovanni: gli uomini e le donne del medioevo romanico conoscevano le parole del testo giovanneo, che associa al suonare delle trombe proprio la figura dell’aquila:

Vidi poi e udii un’aquila che volava nell’alto del cielo e gridava a gran voce: “Guai, guai, guai agli abitanti della terra al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!” (Ap. 8, 13)

La tavola con Gesù e i Dodici. Giovanni è il sesto da destra.

Resta solo da evidenziare come tra i Dodici seduti a tavola con Gesù, nell’architrave sottostante, uno solo sembra riconoscibile, giovane e quasi privo di barba: è proprio Giovanni che, collocato al centro della tavola tiene aperto davanti a sé un libro, come a dire che è dal suo libro – l’Apocalisse appunto – che sprigiona la visione della lunetta. Giovanni c’è anche qui a Neuilly, è presente – eccome – e si fa vedere e sentire, anche se noi in tutti i modi ci perdiamo a domandarci, ciechi, dov’è finita la sua aquila.

P. S.: Un grazie particolare a Laura Baruk che con un post su Facebook ha evidenziato la magia di questa lunetta – “Me encanta la habilidad con la que el teólogo ha estudiado la forma de poner en relación la primera venida de Cristo con la segunda, que habrá de acontecer en el final de los tiempos” – fornendo anche, nella sua sintesi, altri riferimenti bibliografici e la sua particolare lettura, che Before Chartres non fa che riproporre.

Non c’è, questo bellissimo portale, nel volumetto sui grandi portali romanici che Before Chartres propone – finalmente “in carta” – ai suoi lettori più fedeli. Non c’è: ce ne sono altri dieci, di certo altrettanto belli. Vedere per credere. Qui: DIECI grandi PORTALI ROMANICI.

Le storie della Bibbia hanno ispirato e guidato gli artisti romanici. Before Chartres ne ha descritte molte nei suoi articoli, e oggi ha raccolto le più affascinanti in un volumetto pieno di fede, di sapienza e di stupore, che trovi qui: STORIE della Bibbia NELL’ARTE ROMANICA.

6 pensieri su “L’aquila invisibile scolpita a Neuilly

  1. Paolo Salvi ha detto:

    Nonostante i miei numerosi viaggi recenti in Alvernia, anche su tua suggestione, l’Allier è il dipartimento che meno ho visitato, per cui questa splendida lunetta mi manca.
    Prossimamene dovrò mettere nei miei obiettivi questo dipartimento a nord che lambisce la Borgogna, risentendone maggiormente degli influssi e distaccandosi sensibilmente dagli altri tre, che ben conosco, assai caratterizzati.
    Tornando a questa lunetta meraviglia la decisa originalità del programma scultoreo, tanto da non ricordarmene nessun altra di vagamente simile. Artista e committente hanno lasciato un’opera unica, ricca di quesiti tuttora irrisolti.
    E che ne aumentano ulteriormente il fascino.

    "Mi piace"

      • Paolo Salvi ha detto:

        E come sai per la Borgogna ci sono passato, l’avevo pure messa nel mio mirino a Pasqua, ma il viaggio è saltato. Resta nei sogni Vezelay, Autun, Nevers, Anzy-le-Duc, che mi hai ripetutamente illustrato facendomela bramare.
        La Borgogna è troppo bella per limitarmi a sconfinare. E la tua guida su questa magnifica regione, che pur mi hai dedicato (ohibò!) me la sono letta tutta tutta.

        "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.