
Uno scorcio di Santillana del Mar e, sullo sfondo, la “Collegiata”
Santillana del Mar è pietra antica e legno, balconi ispanici e abbeveratoi. Ci arrivi, ti guardi intorno, e ti chiedi se davvero è normale entrarci in auto: ti sembra un’eresia il rumore che fa il battistrada sui ciottoli delle viuzze del borgo, dove immagini che dovrebbero potersi muovere solo cavalli e muli, e gente a piedi, e carri di fieno o di vettovaglie.
Scendono e salgono, tra case antiche meravigliosamente intatte, le strade interne di Santillana, strette proprio come se mai avessero accolto altro che zoccoli e ruote di legno. Come sentieri del bosco, come ruscelli che viaggiano all’incontrario, i vicoli portano al cuore del borgo, alla “Collegiata”. Si aprono in piazze e campielli, lungo il percorso, come un rio a volte si allarga in un’ampia pozzanghera; ma poi tutti conducono là, alla padrona del posto, alla chiesa turrita, che dev’essere anche palazzo del potere.
La Collegiata, dedicata a Santa Juliana, è per metà chiesa e per metà castello. Posta di traverso, mostra il fianco a chi la osserva, e dal fianco lo accoglie con il grande portale d’ingresso. Il protiro dice “Questa è una chiesa”; ma più sopra la fila delle arcatelle aggiunge: “…ma qui vive il potente della città”, tanto la fa somigliare ad un municipio, ad una residenza nobile. Parlano poi le torri quadrate che sovrastano la chiesa, e di nuovo affermano che sono al servizio di un potere laico. Prova a dire la sua il piccolo campanile rotondo, ma è voce flebile. E il fascino di questa basilica mutatata in fortezza resta fortissimo. La Collegiata infatti riassume a sé, altrettanto affascinante, tutto lo spirito del borgo di Santillana. All’interno, i suoi capitelli, e più ancora il chiostro, ribadiscono che questa chiesa speciale è pur sempre luogo di culto e di preghiera. Ma resta l’idea che la abiti un feudatario.
E resta il sogno di un borgo antico e splendido, tutto steso ai piedi della sua Collegiata, da dove un vescovo-laico o forse un collegio di canonici tutto videro, tutto guidarono, tutto custodirono per i lunghi secoli del Medioevo.
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Un’altra immagine del nucleo storico
Santillana del Mar è un borgo di circa quattromila abitanti, in Cantabria, nel nord della Spagna. Sorge vicinissima all’Oceano, che si nasconde però alle sue spalle. Il borgo richiama infatti – per i suoi saliscendi, per il clima, per la struttura dei palazzi e delle case – un villaggio rurale o montano spagnolo, più che un luogo di mare. Particolarissimi, eppure molto lontani dal gusto puramente turistico, sono certi scorci del villaggio. Spettacolari alcune delle abitazioni nobili, con i balconi tipici della zona e con l’alternanza di pietra e legno a segnare le facciate. Nella chiesa, estremamente caratteristica quanto alla struttura esterna, e poi nel chiostro, non grande eppure nobile, si possono ammirare capitelli di pregio, elementari nel tratto, erosi dal vento e dall’aria salsa, ma solidamente romanici. Negli ultimi anni, la cittadina è diventata meta turistica frequentatissima: meglio – molto meglio – programmare una visita in bassissima stagione.

La “Collegiata” di Santillana del Mar
Francesco Quattrone (da Fb):
Beh un esempio molto interessante di chiesa-palazzo medievale, anche in Italia centrale e nel Veneto, esistevano edifici medievali con le caratteristiche insieme della chiesa e del palazzo.
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Eugenia Scappini (da Fb):
In molte piazze europee in genere si contrappongono il potere temporale e quello spirituale, per cui si trova la chiesa da un lato e il palazzo al capo opposto…
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Patrice Giabbani (da Fb):
J’ai eu la chance de visiter ce magnifique endroit en marchant sur le Camino del Norte. Bon souvenir.
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Giuliano Gallus (da Fb):
Mi dispiace ma non c’è paragone con l’arte di Wiligelmo: le ridipinture sono sempre un po’ posticce, anche se di grande valore. Senza dimenticare la logica simbolica dell’edificio: sottostante un’iconografia e una architettura c’è (o dovrebbe esserci) una iconologia.
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