Nel medioevo, Gesù è vivo come non mai. Nei secoli romanici, in particolare, la sua vicenda terrena viene narrata, scandagliata e spiegata con un’intensità mai più ripetuta. E’ così: nei secoli romanici gli scultori e i pittori, più di quelli che verranno nelle epoche successive, si dimostrano capaci di riempire di luce nuova e inattesa gli episodi del Vangelo; e nei secoli romanici i fedeli, anche gli illetterati, sanno leggere perfettamente, e comprendono a fondo, le pagine di arte e di teologia che capitelli e affreschi, navate ed absidi, offrono loro in ogni chiesa e in ogni monastero.
Su questo tema appassionante, cioè sulla vita di Gesù raccontata e letta magistralmente nel tempo romanico, si concentra un nuovo volumetto delle edizioni Before Chartres, edito in questi giorni che accompagnano verso il Natale. Si intitola LE STORIE dei Vangeli NELL’ARTE ROMANICA, e i suoi sedici capitoli commentano sedici capolavori, sedici specialissime interpretazioni date dagli artisti romanici ad altrettanti episodi del Vangelo.
Gesù è vivo come non mai nel medioevo, e la sua vicenda terrena è una collana di incontri, da ciascuno dei quali scaturisce un flusso di sentimenti. Le pagine del Vangelo diventano il “Libro della vita”: se l’Antico Testamento, infatti, costituisce per l’arte romanica quasi una sorta di patrimonio mitologico cristiano, un mondo delle origini da cui trarre gli insegnamenti fondanti del vivere, i Vangeli diventano invece, per questi stessi artisti, il libro delle emozioni profonde. E nei capitelli, nei portali e negli affreschi romanici, così, si racconta come il Figlio dell’Uomo ha saputo calarsi nelle vicende quotidiane, negli incontri, nelle sfide, nelle miserie e nei miracoli, nella passione e nella morte in croce; e ai sui sentimenti rispondono – quasi altrettanto importanti per gli scultori e i frescanti romanici – i sentimenti di coloro che ebbero la fortuna di camminare con il Cristo, di vederlo agire e predicare, o anche solo di incrociarne lo sguardo per un breve momento.
In questo loro sforzo di trasformare in immagini la strabiliante potenza dei gesti di Gesù – fin da quando la sua vita terrena si stava ancora preparando nel ventre santo di Maria – gli artisti del tempo romanico trovarono nei quattro Vangeli, e non solo in essi, un patrimonio infinito di materiale da narrare e far brillare: dalle vicende della Natività, con il suo corollario di personaggi e di fatti, fino a quelle della Passione, così ricche di pathos e di insegnamenti salvifici; e poi, nel mezzo, quella lunga e appassionante serie di incontri, di parabole, di miracoli, di sguardi e di scontri, di domande e di risposte che costituiscono la breve e intensissima vicenda terrena del Dio incarnato. E così, il volumetto LE STORIE dei Vangeli NELL’ARTE ROMANICA, in cui sono riproposti alcuni dei tanti articoli via via pubblicati in beforechartres.blog, si apre con un capitello bellissimo, quello della Natività scolpito in San Juan de Ortega, che nei suoi pochi decimetri di pietra narra tutta la storia della nascita del Bambino; e si chiudono con una delle più festose rappresentazioni dell’Ascensione, scolpita nel piccolo portale di una piccola chiesa di Francia. In mezzo, altri quattordici pagine di vita del Maestro. L’incontro con l’emorroissa dipinto a Mustair, il dialogo con Lazzaro, che sta sull’albero in un capitello di Saint-Nectaire, la crocefissione di Monjardin, la deposizione di Aguilar de Campoo, e il cammino fatto insieme ai discepoli di Emmaus, magistralmente scolpito a Silos… sono solo alcuni di questi magici momenti di umanità e di fede.
Come quelle di ogni altro libro delle edizioni Before Chartres, le pagine del nuovo volumetto sono poco più che un invito a partire. sperano di suscitare il desiderio, e sperano di convincere i lettori ad andare a visitare di persona i luoghi romanici in cui, con tanta maestria, gli artista del tempo hanno narrato il “loro” Gesù. Chi ha fede, poi, può immaginare di compiere, o compiere di nuovo, un viaggio speciale dentro la narrazione della Buona Novella, storia di salvezza per tutti coloro che, come fecero gli artisti del tempo romanico, intendono lasciarsi ispirare dalla vita di Gesù e, in qualche modo, con le proprie mani, provano a raccontarla di nuovo e a renderla di nuovo efficace.
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Dai rilievi di Silos ai capitelli di Aguilar de Campoo e di Tudela, dagli affreschi di Mustair a quelli di Sant’Angelo in Formis: è specialissimo il nuovo volumetto di Before Chartres, che raccoglie sedici episodi del Vangelo trasformati in capolavori dagli artisti romanici: LE STORIE dei Vangeli NELL’ARTE ROMANICA.

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Anche le storie della Bibbia hanno ispirato e guidato gli artisti romanici. Before Chartres ne ha descritte molte nei suoi articoli, e oggi ha raccolto le più affascinanti in un volumetto pieno di fede, di sapienza e di stupore, che trovi qui: STORIE della Bibbia NELL’ARTE ROMANICA.
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Federica Santi (da Fb):
Resta in fatto che della vita di Gesù parlano solo i Vangeli: l’arte di tutti i tempi l’ha consacrata, e veramente il Medioevo si è interessato molto a quest’uomo. Ma sappiamo chi era veramente?
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Una nuova interessante pubblicazione su un tema ben noto, forse il più noto e più importante, in 16 splendide raffigurazioni emblematiche. Difficile scegliere la più bella, per me un posto particolare resta Saint-Nectaire, in Alvernia, visitata nel 2019.
Il desiderio è comunque di rivederlo e di vedere tutti gli altri famosi e magnifici esempi citati.
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