La trincea delle “cattedrali imperiali”

Non si comprende fino in fondo la forza e l’autorità delle gigantesche cattedrali romaniche di Germania – Spira, Worms e Magonza – se non se ne coglie il legame profondissimo con il potere imperiale. Sorgono infatti nei secoli della grande competizione, quando, alla fine del medioevo più vero, il Sacro Romano Impero, sempre più germanico e sempre più granitico, si misura con tre altre “superpotenze” del tempo: il Papato, Cluny, il nascente regno di Francia.

Worms nel XII secolo, una ricostruzione (foto: kulturerbeunterwegs.kaiser2020.de)

Con le loro grandi navate, gli alzati chiari e rigorosi, i capitelli tipici a cubo, i transetti possenti, le torri angolari, le loggette, le tre “cattedrali imperiali” sono l’esito compiuto dell’architettura romanica in quelle terre che, da Carlo Magno in poi, costituiscono il nucleo originario e più duraturo dell’Impero, ad est del Reno. Ma sorgono, così compiutamente romaniche, quando queste terre e questo Impero, con la dinastia degli Ottoni prima e con quella dei Salici poi, finalmente impone il proprio dominio sull’intera Europa. Se infatti Carlo era stato costretto a dividere il suo potere con la sede pontificale, ora invece l’Impero può dirsi vincitore del confronto: il Papato e debole e scosso, e anzi è questa l’epoca dei primi papi stranieri, e tedeschi di nascita, imposti dalla corte imperiale; e la nuova Roma ora sta a nord delle Alpi: Spira, Worms e Magonza dimostrano che qui, nelle terre dei Germani, si è rinnovata l’arte di costruire le gigantesche basiliche che erano il vanto dei Romani; e qui finalmente i grandi edifici voluti dagli Imperatori e costruiti a partire dall’arco a tutto sesto, sono di nuovo coperti da una volta in pietra… Insomma: il percorso di identificazione del Sacro Romano Impero con la Roma antica, avviato dai tentativi pioneristici di Aquisgrana, che in realtà guardava a Bisanzio e a Ravenna più che a Roma, e di Hildesheim e delle chiese tedesche ancora coperte in legno, trova compimento appunto negli esempi colossali di stile “palatino” realizzati dalle cattedrali di Spira, Worms e Magonza. Che non a caso possiedono tutte un’abside in facciata, di fronte a quella orientale: questa scelta architettonica riconduce di nuovo alla Roma imperiale, dove le basiliche laiche presentavano questa doppia terminazione speculare, ma allo stesso tempo ribadisce, proprio con la presenza a occidente dell’abside “dell’imperatore”, quanto quest’ultimo abbia voce in capitolo anche nelle cattedrali, nelle sedi stesse del vescovo cittadino.

Il duomo di Worms (foto: Stefan Weissmann)

Le tre grandi fabbriche tedesche sono, contemporaneamente, la risposta dell’Impero allo strapotere di Cluny, e più in generale sono la risposta all’autorità e alla potenza di quel mondo parallelo, la rete cioè delle abbazie e dei monasteri, che nei secoli romanici si era costituito quasi come un regno indipendente e diffuso, e aveva permeato di sé l’Europa intera. Impostosi sulla chiesa di Roma, e ormai in grado di controllare la rete delle diocesi e dei vescovati, il Sacro Romano Impero mostrava i muscoli anche di fronte all’universo monastico; e lo faceva edificando ed esibendo le proprie grandi basiliche (134 metri di lunghezza complessiva per Spira, 116 per Magonza, 108 per Worms) in grado di competere con l’immensa Cluny III, la chiesa abbaziale oggi distrutta che con la sua mole ineguagliata (187 metri, con il nartece) testimoniava l’autorità, fino ad allora indiscussa, del monachesimo.

La cattedrale di Spira (foto: Carsten Steger)

Non è un caso, infine, se le tre grandi cattedrali imperiali di Spira, di Worms e di Magonza sorgono allineate quasi i tre bastioni di una muraglia sul fiume Reno, in faccia al confine storico tra la terra dei Germani e quella dei Franchi. L’epoca degli Ottoni e dei Salici è infatti il tempo in cui il Sacro Romano Impero riconosce definitivamente al proprio interno due anime, generatesi già nel IX secolo quando, alla morte di Carlo, i successori si spartirono le sue conquiste: di queste due anime, quella orientale, germanica, perseguiva ancora il sogno di un vasto impero europeo, cristiano, in cui l’Imperatore e il Papa, con le rispettive competenze, potessero governare l’Europa dal Mediterraneo ai mari del nord; ma l’altra anima, quella che aveva Parigi come capitale, si considerava ormai come uno stato a parte. Ecco che allora le grandi cattedrali imperiali si ergono anche come un monito rivolto ai “Francesi”: raccontando della costruzione del Duomo di Worms, intorno alla metà del XII secolo, Philippe Daverio sottolinea che

…negli stessi anni stava già in piedi, in versione gotica, la chiesa di Saint-Denis a Parigi. La concorrenza tra i due stili [romanico in Germania, gotico a Parigi] era già iniziata; ed era la concorrenza tra lo stile imperiale palatino e il nuovo stile che la Francia stava determinando a partire dall’indipendenza della sua capitale e della sua cancelleria…

La storia dirà che fu Parigi a vedere più lontano, preconizzando un’Europa degli stati moderni. Anche gli studiosi di architettura attribuiscono a Sugerio, che sulla Senna sognava cattedrali di luce e vetrate, una più acuta capacità di comprendere come stava cambiando l’arte di costruire. Le grandi cattedrali palatine di Spira, Worms e Magonza però si pongono, nel percorso dell’arte medievale, come un episodio cruciale: monumenti impressionanti per l’unità di concezione oltre che per le dimensioni, costituiscono il culmine di un’evoluzione, il compimento del lungo viaggio del romanico così come esso si è fatto pietra nelle terre di Germania. Nelle quali, anche grazie alla splendida barriera costituita da questi edifici colossali e splendidi, il nuovo stile gotico riuscirà a penetrare solo nel XIII secolo avanzato, passando per Strasburgo, un po’ più a sud rispetto alla “trincea” dei colossi imperiali.

Il Duomo di San Martino a Magonza (foto: simskultur.eu)

.

A proposito di cattedrali: nella vasta piana padana – la “Lombardia” medievale – dodici delle grandi chiese costruite nel tempo romanico competono in magnificenza, autorità e splendore. Before Chartres le osserva e ne descrive il cuore, in un nuovo delizioso volumetto: LE GRANDI “chiese di città” DELLA PADANIA ROMANICA.

.

All’Alvernia, regione antica della Francia centrale, è dedicato un nuovo splendido volumetto. Si intitola LE NOVE PERLE (e le altre meraviglie) DELL’ALVERNIA ROMANICA e raccoglie tutti insieme i numerosi articoli che il blog Before Chartres ha dedicato ad una terra magica, ricca di grandi architetture absidali e di bellissimi capitelli.

.

Vuoi viaggiare con Before Chartres e scoprire la Catalogna romanica nelle sue suggestioni più profonde? Trovi tutte le perle più preziose di questa regione e tutti gli appunti di viaggio di Before Chartres in questo volumettoLA CATALOGNA romanica IN UNA SETTIMANA.

.

5 pensieri su “La trincea delle “cattedrali imperiali”

  1. Attilio Vescovi (da Fb):
    Mi manca Magonza… Spira grandiosa ma ne ha viste troppe nella sua lunga vita e non so cosa ci sia di veramente originale salvo la cripta. Worms, la più piccola, indubbiamente merita con la sua struttura bicefala.

    "Mi piace"

    1. Le grandi cattedrali tedesche, effettivamente, ne hanno viste di tutti i colori, ed hanno subìto molti affronti. In Germania poi c’è l’abitudine di tirare tutto a nuovo, anche quando si ricostruisce o si reintegra… e non è facile capire che cosa è originale e cos’è di restauro.

      "Mi piace"

      1. Mauro Tinti (da Fb):
        Purtroppo quella di tirare tutto a nuovo nell’ idea di riportare gli edifici a una presunta immagine “iniziale” è una discutibile abitudine che non esiste solo in Germania, basti vedere il misfatto compiuto nella (un tempo) magnifica cattedrale di Chartres con il recente “restauro”: uno scempio che fa il paio con le distruzioni di guerra dell’Isis.

        "Mi piace"

  2. Avatar di Paolo Salvi Paolo Salvi

    Tre splendide basiliche che rappresentano bene una fase dell’architettura romanica tedesca, dall’uso del Westwerk, a quello delle absidi giustapposte, elementi che la caratterizzano frequentemente rendendola facilmente riconoscibile.

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.