
Uno dei capitelli del chiostro della “Seu”
Uomini e animali e mostri si incrociano spesso sui capitelli romanici: ad Urgell, uomini, animali e mostri addirittura si somigliano, e così tanto da confondersi, paffuti e accovacciati nelle stesse pose, in un particolarissimo bestiario fatto di curve sinuose e di pietra porosa.
La cattedrale di Urgell, snodo tra i più importanti dei Pirenei catalani, è nota con il nome di “Seu” (“sede”). E l’appellativo è un moto d’orgoglio, perché sta a ridire che questa è “la Seu”, la cattedrale, e che qui, ad Urgell, fin dai tempi della faticosa Reconquista, sta la “sede” del Vescovo. In fianco alla chiesa poderosa, si stende un grande chiostro, altrettanto importante; e sotto i suoi archi, appunto, i capitelli, coerenti tra loro come accade in pochi altri chiostri medievali.
Qui ad Urgell sono rari i capitelli decorati con semplici ricami vegetali; completamente assenti i capitelli “istoriati”, dedicati cioè al racconto di un episodio agiografico o biblico. Il chiostro invece è popolato di tantissimi capitelli che insieme costituiscono una particolare rassegna di uomini, mostri e animali. Ciascuno di essi è avvolto con ordine da quattro figure – una per spigolo – simili e intrecciate. Sono a volte quattro acrobati, a volte quattro musici, a volte quattro leoni, a volte quattro mostri – tanto che le quattro facce del capitello, pur occupate da figure tra loro leggermente differenti, sono praticamente identiche. Quasi disegnati dalla mano dello stesso cartoonist, uomini, acrobati, animali e mostri si somigliano poi tra di loro, di capitello in capitello, con le criniere dei leoni che richiamano i riccioli dei saltimbanchi, e le pance umane che rimandano al ventre dei mostri, e le gambe coi calzari che rincorrono le zampe con gli artigli.
Peculiare per questa sua ordinata coerenza, con la stessa pietra che torna in ogni capitello, e la stessa mano d’artista che sembra scolpire tutto con un sorriso, il chiostro di Urgell non costituisce forse un capitolo speciale della storia della scultura romanica. Ma annunciando già l’ordinata ripetitività gotica, dà al visitatore un senso di sorridente confidenza. E tra tutti, un capitello spicca. E’ quello dei musici – quattro, ovviamente, uno per ogni spigolo del capitello – tutti armati di gentil chitarrina e, meravigliosi con i loro baffetti scolpiti, quasi pronti a fare un salto, addirittura, verso il Rinascimento cortese.

Il capitello “dei musici”
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Non c’è, questo pezzo notevolissimo, nel volumetto sui capitelli romanici che Before Chartres propone, finalmente “in carta”, ai suoi lettori più fedeli. E però ce ne sono altri dodici – anzi, per la verità ce ne sono altri quattordici – che hanno la pretesa di essere altrettanto belli. Vedere per credere. Qui: DODICI splendidi CAPITELLI ROMANICI
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Non solo Urgell. Vuoi scoprire la Catalogna romanica nelle sue suggestioni più profonde? Il modo migliore è farsi guidare dagli appunti di viaggio di Before Chartres. Puoi seguire l’itinerario proposto da questo blog: organizzato in sette giornate, ora è diventato un volumetto intitolato LA CATALOGNA romanica IN UNA SETTIMANA.
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Anna Fonio (da Fb):
Magnifici anche se mostruosi,i soggetti dei capitelli
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Complimenti per il bell’articolo. Siamo in troppi che non soffermiamo abbastanza lo sguardo sui capitelli e non ci rendiamo conto quanto ci perdiamo. Grazie.
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Il capitello con le 4 figure di uomini con le mani alzate rappresentano la VITA. Alzare le mani non vuol significare ORANTI come normalmente viene scritto ma significa semplicemente mandare un messaggio di VITA. È la posizione della pianta con i rami e le fronde in alto, quando invece la pianta ha i rami in alto e la chioma in basso come pure l’uomo ha la testa in basso e i piedi in alto allora è un messaggio di MORTE. Analizziamo l altro capitello ove si vedono degli uomini che abbraccianonle gambe di LEONI che hanno sotto la bocca le loro teste. Ebbene il Leone, simbolo di forza, rappresenta la Fede cristiana che ispira sull’uomo dando sicurezza…ed infatti l’uomo abbraccia le gambe . L’ altri capitello è dato da figure di bestie, ….bestiario medievale. L’uomo non è solo nel mondo ci sono animali e piante…prodotti del Creatore……..
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Splendido come sempre. E come sempre ti viene voglia di partire, immantinente.
Se non avessi già in programma impegni più “pressanti”, sarebbe proprio il caso id partire per la Spagna, cominciando proprio da questa zona al di là dei Pirenei che ho già visitato e amato nell’altro versante.
Questo edificio è splendido e non è la prima volta che ce lo proponi, magnifico il chiostro e i suoi tanti capitelli scolpiti tra bestiario e varia umanità.
Un gioiello del romanico.
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