Conques, il vademecum per l’eternità

E’ un manuale, un vademecum per l’eterna sopravvivenza. Più che evocare, spiega, il timpano di Conques: illustra, elenca e compendia ciò che avverrà dopo, quando ciascun uomo sarà stato sottoposto al Giudizio. Mostra il destino dei beati in cammino, e poi rappresenta quello dei peccatori, disegnando i peccati, con le relative pene, ad uno ad uno. Lo fa senza pretese di elucubrazione teologica, ma anzi con una linearità e una logica – quelle che ai tempi nostri si ritrovano nei manuale dell’Ikea – che si direbbero quasi gotiche, più che romaniche.

Parlano papale papale anche le iscrizioni, a cominciare da quella che corre proprio sotto la grande lunetta. Che dice:

O PECCATORES TRANSMVTETIS NISI MORES IVDICIVM DVRVM VOBIS SCITOTE FVTVRVM

e che riassume in una riga tutta la grande lezione di Conques: “Sappiate che subirete un duro giudizio – dice a coloro che guardano e leggono – se non muterete i vostri costumi“.

Con due altre iscrizioni il timpano della chiesa di Sainte-Foy riassume le conseguenze del Giudizio finale. L’assoluta simmetria che lo caratterizza – tutta la parte sinistra è dedicata ai beati e tutta la parte destra è dedicata ai dannati – si mantiene e si compie anche quanto alle iscrizioni.

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La parte sinistra del timpano

L’iscrizione di sinistra – simmetrica a quella che si troverà a destra – comincia sopra la testa della schiera dei beati, prosegue sotto i loro piedi, e termina lungo il “tetto” del colonnato del Paradiso. Recita:

SANCTORVM CETVS STAT XPISTO IVDICE LETVS / SIC DATVR ELECTIS AD CELI GAVDIA VINCTIS GLORIA PAX REQVIES PERPETVVSQVE DIES / CASTI PACIFICI MITES PIETATIS AMICI SIC STANT GAVDIENTES SECVRI NIL METVENTES

che si può tradurre così: “La compagnia dei santi sta lieta al cospetto Cristo il Giudice / così è dato agli eletti, a coloro che hanno conquistato il cielo, gloria, pace, riposo e giorno eterno / così stanno rallegrandosi i casti, i pacifici, i miti amici della pietà, sicuri, senza nulla temere“. Chiaro?

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La parte destra del timpano

Chiarissimo anche il messaggio dell’iscrizione di destra, anche questa su tre livelli, calata questa dentro la rappresentazione dei dannati… condannati. Sta scritto:

HOM [I] NES PERVERSI SIC SVNT IN TARTARA MERSI / PENIS INIVSTI CRVCIANTVR IN IGNIBVS VSTI DEMONAS ATQUE TREMVNT PERPETVOQUE GEMVNT / FVRES MENDACES FALSI CVPIDIQVE RAPACES SIC SVNT DAMPNATI CVNCTI SIMVL ET SCELERATI

Si spiega quindi bene che “così gli uomini perversi vengono cacciati nel Tartaro /  i rei sono bruciati dalle fiamme e tremano davanti ai demoni e gemono perennemente / ladri, bugiardi, mentitori, avidi, violenti e scellerati così tutti allo stesso modo sono dannati“.

Nessun accenno, nelle tre grandi iscrizioni di Conques, ad altro tema che non sia quello del Giudizio che viene, quando gli angeli, menando la falce nel campo del Signore, separeranno il grano dal loglio, accompagnando i giusti al cielo, e precipitando i rei nella fornace ardente. Istruzioni per l’uso, si diceva. Da leggere con cura prima di compiere ogni altro passaggio. O almeno prima che sia troppo tardi, prima che l’Onnipotente passi per l’ultimo raccolto.

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La lunetta di Conques

 

4 pensieri su “Conques, il vademecum per l’eternità

  1. Giulio Giuliani ha detto:

    Giovanna Bigalli (da Fb):
    E dopo aver percorso tutta la lunga e tortuosa e ripida strada fino a Conques, sotto il sole o la pioggia o la neve tra mille fatiche e pericoli… non penso a noi oggi, ma ai poveri pellegrini medioevali… ci si trovava davanti allo spaventoso monito sul giudizio finale!!

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  2. Giulio Giuliani ha detto:

    Angela Giliberto (da Fb):
    Iconografia ricorrente, il Cristo in trono, rappresentato all’interno della vesica piscis, data dall’intersezione di due circonferenze che si intersecano. Chiaro riferimento all’ichthys (pesce), acronimo utilizzato dai primi cristiani per indicare il Cristo.

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  3. Paolo Salvi ha detto:

    Un portale stupendo ed a suo modo unico questo di Sainte-Foy a Conques.
    Del tutto insolita, mi pare, questa rappresentazione ricca di personaggi e immagini che relegano il Cristo Giudice in una mandorla di dimensioni ridotte rispetto al consueto (Autun, Anzy-le-Duc, a Moissac, maestoso…).
    Conques è uno dei luoghi immancabile che purtroppo ancora mi manca e questo tuo splendido articolo non fa che aumentare il mio desiderio di colmare la lacuna, de visu.

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