Sognando Corvey, e la bruna facciata

L’interno del westwerk (foto: Tsungam)

Sogno di andare a Corvey. Non so se altri condividono questo desiderio e questa meta, ma io credo che l’abbazia scura, lontana nel nord della Germania, sia tra quelle che, viste sui libri e in fotografia, conquistano e affascinano.

Per quel che ne so e per quel che immagino, entrando a Corvey troverò ben poco che mi interessi, e ben poco di “romanico”, oltre alla splendida facciata e al particolarissimo “corpo occidentale” a cui la facciata dà accesso… Ma questa basta. Guardatela: più prigione che chiesa, il westwerk dell’abbazia ricorda l’accesso di un castello del mito, che sia tana e regno di un signore del male. E’ insieme primitiva e finitissima. E’ antica – la sua origine altomedievale traspare e si sente – e insieme è nuova. Anzi, è innovativa, perché dimentica la tradizionale facciata a spioventi, retaggio antico, e anticipa il nuovo che arriverà dopo il romanico: è proprio sul modello di Corvey – due torri ai lati di una sezione centrale più bassa – che il gotico costruirà le sue facciate, imparando e sublimando questa lezione tedesca, oltre alle suggestioni normanne che lo portavano nella stessa direzione.

Poi non so bene cosa ci sia dopo il westwerk che tanto mi colpisce… E anzi fingo di non aver già scoperto come siano oggi, purtroppo, l’interno e la navata e le sue volte, o se ci siano affreschi, e se la parte absidale sia altrettanto ricca di personalità oppure no… Poco importa: sogno di andare a Corvey, di arrivarci con la neve e la nebbia, e di sentire scalpitare cavalli mentre percorro la strada che mi porta sotto la bruna facciata dell’abbazia.

Corvey1

La facciata dell’abbazia

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L’abbazia di Corvey, o meglio la sua parte occidentale, risale ai decenni in cui, morto Carlo Magno, l’impero carolingio è retto, con fede diversa, dal figlio, Ludovico il Pio. Che fu grande amico di Corvey, e ne fece uno dei luoghi centrali della diffusione della cultura e della fede, in particolare verso le terre che furono del popola dei Sassoni. Sorta e potenziatasi, quindi, in piena epoca carolingia, grazie a donativi e affiliazioni, l’abbazia vide nuove fasi di pieno splendore intorno al Mille, nell’epoca degli Ottoni, e ancora nel XII secolo. 

Dell’antica costruzione resta appunto il westwerk, che si ritiene edificato verso la fine del IX secolo, a cui si aggiunsero nel XII secolo le slanciate torri angolari, al posto dell’originaria grande torre centrale. Il resto della grande chiesa fu alterato profondamente nei secoli successivi ed oggi ha un aspetto barocco.

CorveyDisegno

L’abbazia prima degli interventi del XII secolo sul westwerk

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