Il Duomo splendido, ma subito vecchio

Cefalù04

Il Duomo normanno di Cefalù

Nella storia intrecciata delle grandi chiese normanne in Sicilia, il Duomo di Cefalù è come l’anziano messo a margine dai giovani rampanti della famiglia, che però continuano a somigliargli, nel volto e nell’animo.

Cefalù è la chiesa vecchia, tra le chiese dei Normanni. La volle Ruggero II, che fondò il regno dopo che in meno di un secolo i suoi predecessori avevano preso l’intera isola. Cefalù è la chiesa del primo re degli Altavilla, quindi, che la ideò e ne posò la prima pietra subito dopo aver cinto la corona, nel Natale del 1130. Cefalù doveva essere il segno della potenza del nuovo sovrano, e doveva essere la chiesa mausoleo dei regnanti normanni d’Altavilla. Per questo Cefalù nasce grande, e nasce nuova, perché nasce normanna in terra di Sicilia.

Poi accade, come spesso accade, che il re muoia e che altri dopo di lui abbiano ambizioni diverse, o anche simili ma… nuove. Quarant’anni dopo essere stata concepita, la grande chiesa di Cefalù non era ancora terminata, ed era già vecchia. Il nuovo stava altrove. Stava a due passi da Palermo, dove il nuovo re, Guglielmo II, nipote di Ruggero, ideava sulla collina di Monreale la nuova grande chiesa dei Normanni in terra di Sicilia. Fondato nel 1172, il Duomo di Monreale cresceva per essere il segno della potenza del nuovo sovrano. Cefalù non era più necessaria. E non era più nemmeno il termine di confronto, perché giù, nel centro di Palermo, l’Arcivescovo Gualtiero costruiva negli stessi anni la sua cattedrale, terza grande chiesa normanna di Sicilia, e con questa gareggiava Monreale. Cefalù era ormai lontana e superata, come un vecchio capo ormai anziano, estromesso dai giochi di potere in famiglia.

E’ così bello, il Duomo di Cefalù – per il luogo magico in cui sorge, per la nobiltà sobria, per le pietre quasi antiche – che si può stare a guardarlo senza pensare affatto al suo invecchiamento precoce. Però è ancora più affascinante riconoscere almeno due segni chiari di queste vicissitudini che ne ridimensionarono il ruolo.

Cefalù06

L’arco trionfale originario tagliato e nascosto nella sua parte alta dalla copertura a capriate

Il primo segno è il corpo longitudinale ben più basso di come doveva essere, e quindi ben più basso del transetto e della parte absidale. Lo si nota guardando la chiesa dal lato; ma un particolare testimonia in modo chiaro questo ridimensionamento anche all’interno, ed è la copertura della navata che, là dove questa incrocia il transetto, taglia e nasconde quello che era l’originario arco trionfale, profilato da colonnine addossate al muro e da un costolone ad arco che si intravvede solo in parte. Si vede quindi bene di quanto sia stata ridotta l’altezza della navata e di tutto il corpo occidentale del Duomo, e si può provare ad immaginare come avrebbe potuto essere, questa chiesa già imponente, se fosse stato realizzato appieno il progetto originario.

Il secondo segno di come Cefalù sia una chiesa invecchiata precocemente è dato dalle finiture esterne. Facile spiegarsi certe incertezze nelle decorazioni dell’abside – si osservino a confronto le meravigliosi absidi del Duomo di Monreale e della Cattedrale di Palermo – e la parte terminale della torre di sinistra in facciata, rimasta “al grezzo”, se si ricorda che molto presto Cefalù fu soppiantato da altri campioni.

Eppure è là, meravigliosamente bella. I secoli trascorsi ormai ne giustificano le rughe, che la rendono ancora più nobile e austera. Le incertezze dei primi decenni si nascondono sotto i segni lasciati dal tempo su ogni cosa, e con essi si mescolano. Se fu sconcertante non portarla allora debitamente a compimento – già nel XIII secolo il vescovo Arduino si ridusse in povertà per quel cantiere incompiuto e troppo presto negletto – oggi nessuno dà troppo peso al fatto che il Duomo di Cefalù non ebbe mai la bellezza e il vigore dei vent’anni. E come avrebbe potuto essere – un po’ più alta, un po’ più ricca – interessa solo a noi malati di quel tempo strambo che sapeva costruire cattedrali da favola, e poi abbandonarne il sogno per immaginarne altre ancora più belle.

Cefalù08

La navata (foto tratta da lasicilianormanna.blogspot.it, bella esperienza web sul tema, ricca di immagini)

.

A proposito di grandi chiese “urbane”: nella vasta piana padana – la “Lombardia” medievale – dodici delle grandi chiese costruite nel tempo romanico competono in magnificenza, autorità e splendore. Before Chartres le osserva e ne descrive il cuore, in un nuovo delizioso volumetto: LE GRANDI “chiese di città” DELLA PADANIA ROMANICA.

.

9 pensieri su “Il Duomo splendido, ma subito vecchio

  1. Giulio Giuliani ha detto:

    Emanuela Lonati (da Fb):
    Forse è la sua collocazione che la fa splendida, vicino al mare, sotto un grande promontorio, con quel sagrato chiuso da un recinto per custodirla bene , il recinto al termine della scalinata in pietra. Tutta solennità dove si ferma il tempo. Cefalù senza la stupenda cattedrale ❤️ sarebbe un paese di pescatori come tanti.

    "Mi piace"

  2. Paolo Salvi ha detto:

    Stupenda Cefalù, la città e la sua chiesa normanna che guarda la falce del golfo che si stende ai suoi piedi.
    Non vedo l’ora di tornare in Sicilia, dopo oltre 40 anni.
    Ricordo che allora visitai Cefalù e poi Monreale, saltando purtroppo Palermo, che ancora mi manca.
    Entrambe mi rimasero profondamente impresse, come l’architettura arabo-normanna che le contraddistingue.
    Sono gioielli architettonici che connotano l’isola, rendendola ancor più unica nel panorama internazionale.

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.