A poco più di un chilometro dalla meravigliosa chiesa di San Tomè, lungo la drittissima Strada Provinciale 175, chi arriva in auto da sud-est si trova a percorrere una grande rotatoria a cui gli uffici locali della toponomastica han dato il nome di… “Rotonda del Romanico”. Così, a pochi minuti di strada da una delle più belle e famose chiese a pianta centrale del medioevo, in questa rotatoria si gira intorno alla classica aiuola verde, dal prato ben rasato; al centro, una scultura in ferro arrugginito riproduce in stile contemporaneo il portale strombato di un’abbazia del XII secolo.
Si può sorridere dell’idea di associare una rotonda stradale alle meraviglie degli architetti medievali; oppure ci si può accorgere, anche da questo segno inatteso, della profonda consapevolezza con cui le terre di questa Lombardia alta sentono di essere una delle culle, se non la vera culla, dell’architettura romanica.
La chiesa di San Tomè, peraltro, è come una porta: è passando di qui che si entra, giungendo da est, in quei territori da cui, a suo tempo, i maestri comacini portarono i segreti della loro laboriosa abilità costruttiva un po’ dovunque in Europa. Ed è un ingresso che si può fare con il volumetto DIECI PERLE romaniche TRA MILANO E I LAGHI, il nuovo volumetto che attraversa e scandaglia, con attenzione e stupore, proprio le terre d’origine del “romanico lombardo”. E percorrendo sia le piane tra Milano e i laghi, sia le ripide coste di questi ultimi, va a cercare quelle che sono le realizzazioni prime di quest’arte del costruire, e comunque lo spirito, i colori, i materiali, i modi e i vezzi che i maestri comacini non possono non aver lasciato nelle chiese delle loro terre d’origine.
Dieci le tappe del viaggio: da Almenno San Bartolomeo, lungo il cammino che traversa verso occidente tutta la Brianza, stanno in fila tre notevolissimi complessi, costituiti tutti e tre dal sommarsi di un edificio basilicale e di un battistero a pianta centrale: la rustica Agliate, con la basilica antica; Galliano, sopra Cantù, dove la chiesa è ricca di affreschi di pregio, e più ad occidente, dove Lombardia e Piemonte si toccano, la chiesa di Arsago Seprio, con il battistero che non teme di paragonarsi al volume prezioso di San Tomè, da cui eravamo partiti.
La quarta meraviglia, dal fascino quasi indecifrabile, è la cappella di Santa Maria Foris Portas, ai margini del castrum medievale di Castelseprio, con quegli affreschi vaghi e colti, che tutti si chiedono da quale mondo e da quale secolo sono giunti fino a noi. Poi le altre gemme avranno il lago sul loro orizzonte. Dal pianoro elevato di San Pietro al Monte, sopra Civate -chiesa tra le più nobili del romanico italiano, famosa per gli affreschi, gli stucchi, la cripta, i rilievi, il ciborio, e per la posizione spettacolare in cui è sorta – si vede il lago di Annone; la si raggiunge salendo per un’ora e passa lungo un sentiero non facile. Due ore piene invece, anche qui di cammino faticoso, servono per raggiungere, questa volta sul lago di Como, la chiesa di San Benedetto in Valperlana, pietre grigie e absidi mirabili, in mezzo al verde assoluto dei boschi, absidi mirabili che solo le mani laboriose dei maestri comacini sapevano decorare con gli archetti e le lesene che costituiscono la loro firma di pietra. Il Lago d’Orta ci regala la celeberrima San Giulio, magia d’acqua e nebbia sull’isola omonima, con l’ambone in marmo nero, quasi in metallo fuso. Infine, sulla cima alta del Lago di Como, Santa Maria del Tiglio riprende, con la sua pianta inusuale – sono io una chiesa o un battistero? – il discorso cominciato a San Tomè, e proseguito ad Agliate, a Galliano, ad Arsago Seprio. L’ultima splendida chiesa del nostro itinerario è la basilica urbana di Sant’Abbondio, fatto anch’esso di pietre grigie mirabilmente connesse e mirabilmente scolpite, secondo la firma ormai consueta di quei maestri che qui cominciarono il loro lavoro febbrile, per poi insegnare un’architettura nuova a tutta la cristianità romanica.
Come gli altri di questa serie “bianca” fatta di itinerari regionali – sono già disponibili quello sull’Abruzzo romanico, e quelli sulla Catalogna e sulla Borgogna – il volumetto DIECI PERLE romaniche TRA MILANO E I LAGHI non ha, ovviamente, la pretesa di essere una guida esaustiva al romanico di questa regione. E però propone un itinerario ragionato, percorribile con pieno godimento in una settimana; e seleziona ciò che di davvero imperdibile l’alta Lombardia romanica propone al visitatore. Di ogni chiesa dà le informazioni essenziali; ma, ben sapendo che in quest’epoca del digitale è fin troppo facile trovare notizie ed immagini, si sforza invece di fornire suggestioni, punti di osservazione particolari, possibilmente cruciali, e chiavi di lettura. Come sempre l’obiettivo – che poi è lo stesso di queste pagine di beforechartres.blog, da cui sono tratti i vari capitoli del libro – è quello di mostrare a chi legge almeno un valido motivo per partire, per andare a vedere, per guardare ogni chiesa presentata con un’attenzione diversa, che provi a coglierne l’anima, e a spiegarla nel contesto vastissimo dell’arte romanica europea.
.
La terra alta tra Milano e i Laghi è una delle culle, se non la vera culla, dell’architettura romanica. Da qui i “maestri comacini” portarono i segreti della loro laboriosa abilità costruttiva un po’ dovunque in Europa. Un itinerario in dieci tappe racconta le loro realizzazioni più preziose – da Almenno San Bartolomeo a Gravedona, da Agliate ad Arsago Seprio a Civate – e lo spirito, i colori, i materiali, i modi e i vezzi che hanno lasciato nelle loro terre d’origine: DIECI PERLE romaniche TRA MILANO E I LAGHI.
.
All’Alvernia, regione antica della Francia centrale, è dedicato un nuovo splendido volumetto. Raccoglie tutti insieme i numerosi articoli che il blog Before Chartres ha dedicato ad una terra magica, ricca di grandi architetture absidali e di bellissimi capitelli e si intitola LE NOVE PERLE (e le altre meraviglie) DELL’ALVERNIA ROMANICA.
.
Quattro itinerari, dieci mete romaniche intorno a Roma, da raggiungere in giornata, e che non possono deludere mai. Before Chartres raccoglie gli appunti presi durante i suoi viaggi nei territori che circondano la Capitale nel nuovo bellissimo volumetto intitolato ITINERARI romanici INTORNO A ROMA.
.










Clara Salemi (da Fb):
Finalmente un volumetto di Before Chartres dedicato ad una regione italiana, dopo la Catalogna e la Borgogna. E che regione! Bellissima e interessantissima.
"Mi piace""Mi piace"
…e non dimenticare l’ultimissima produzione, Chiara, dedicata allo specialissimo romanico d’Abruzzo.
"Mi piace""Mi piace"
Michele Arcangelo Sarti (da Fb):
Su vostro consiglio di qualche tempo fa, siamo già stati a visitare queste chiese e, come già ebbi a dire, sono bellezze da conoscere! Grazie.
"Mi piace""Mi piace"
Melchiorre Maina (da Fb):
Come vorrei fare questo percorso! Grazie per farmi viaggiare almeno virtualmente nell’amato Romanico (di tutti questi luoghi conosco solo Orta San Giulio, oasi di pace!). Buona serata!
"Mi piace""Mi piace"
Michele Arcangelo Sarti (da Fb):
Tutti luoghi visitati grazie a voi e ad un precedente, illuminante articolo. Grazie dei tesori che ci avete fatto conoscere.
"Mi piace""Mi piace"
Marco Clivati (da Fb):
Grazie per quello che fai. Sentimentalmente parlando, avrei aggiunto la “mia” Santa Giulia di Bonate… Ma ammetto che sono di parte, abitando a due kilometri da essa
"Mi piace""Mi piace"