Il ricchissimo romanico di Puglia: quattordici tappe, due viaggi paralleli

Scendendo dal Gargano fino alle terre più meridionali della Puglia, si arriva ad un passo dall’Oriente: l’Adriatico si fa via via più stretto, e la parte peninsulare della regione – il Salento – si protende verso sud, ma contemporaneamente si distende verso le terre al di là del mare, tanto che dal porto di Otranto – qualcuno ancora si sorprende, e qualcuno ancora non lo sa – si vede distintamente la costa opposta, che nel medioevo era tutt’altro mondo. Questo “contatto visivo” tra la Puglia e i Balcani costituiva un vero e proprio ponte: per chi nell’età di mezzo viveva sulla riva, su quella pugliese come sull’altra, la sponda opposta, così vicina, era un miraggio, una speranza, un invito; fu inevitabile progettare, pianificare, mettere in atto traversate di esplorazione, di razzia e di conquista, e dalla Puglia per secoli presero il mare i Crociati e, viaggiando all’opposto, in Puglia più e più volte arrivarono le spedizioni musulmane, come quella che, nell’ultimissimo medioevo, conquistò proprio Otranto, e portò ad una mattanza di cristiani ricordata ancora oggi.

Otranto, la cattedrale

Dall’Oriente, per fortuna, non giunsero nelle terre del meridione solo le armi e le fedi nemiche: quando Roma già era rovine ma Bisanzio ancora ne rivendicava con forza l’eredità, tutta la regione fu per secoli raggiunta e fecondata da uomini e temperie che portavano cultura, e modi antichi di esprimersi, e di costruire e fare arte, che noi oggi chiamiamo “greci” o “bizantini”; poi fu il tempo dei turchi, come si diceva, e delle loro razzìe. E così, la consapevolezza che le terre d’Oltremare fossero tanto vicine da poter essere traversate con uno sguardo, segnò doppiamente il medioevo pugliese. Ma nei secoli before Chartres, prima cioè del Duecento, un’altra “invasione” fu determinante per questa terra, e fu quella degli uomini che arrivavano, direttamente o passando per la Sicilia, dal nord più freddo dell’Europa, i Normanni. Così tre culture diverse e forti segnarono la Puglia quando smise di essere “romana”: la penetrazione greca e bizantina, con il bagaglio di spiritualità e cultura cristiana sì, ma differente; la pressione aggressiva dell’Islam; e infine il governo duro e guerriero dei Normanni, che fecero di questa terra un loro feudo dall’XI secolo.

Trani, l’accesso alla Cattedrale

Circondata e ambita da molti, crocevia cruciale sul mare e sotto il sole, la Puglia medievale fu terra di vivacissime vicende politiche e sociali, e anche per questo conserva un patrimonio ricchissimo e splendido di arte romanica. Che si può rivisitare percorrendo due filoni paralleli, perché le grandi architetture romaniche di queste terre possono essere raggruppate in due famiglie: quella delle chiese di ispirazione orientale, che si rifanno alla lezione bizantina, e quella delle chiese di ispirazione continentale, il cui sguardo è rivolto a nord piuttosto che ad oriente.

Quale che sia, dei due itinerari, quello che si intende intraprendere per primo, il viaggio nella Puglia medievale deve comunque partire, come in una lezione preliminare, da Monte Sant’Angelo: qui, in altura, sul Gargano, la grotta in cui apparve l’arcangelo Michele è la testimonianza di una fede ancestrale; il primo nucleo di quello che sarà, per tutto il medioevo, una delle più importanti mete di pellegrinaggio di tutta l’Europa, è un luogo di devozione e un culto inizialmente addirittura longobardo, poi sempre considerato fondamentale dai secoli e dai padroni successivi, vera e propria porta di ingresso nella storia medievale della regione.

Fasano, il “Seppannibale”

Longobarda è anche la prima delle quattro tappe dell’itinerario delle chiese pugliesi di ispirazione orientale, caratterizzate dalla copertura della navata centrale con cupole in asse: sono due le cupole che coprono, a Fasano, il tempietto “di Seppannibale”, realizzato prima del Mille. Affascinante nella sua solitudine, e rigorosa, e coperte da tre cupole in asse, è la chiesa di Ognissanti a Valenzano; ma la più splendida realizzazione di questo tipo di costruzione è la chiesa di San Corrado a Molfetta, grande duomo cittadino poggiato in riva al mare, davvero una delle più belle chiese di Puglia. A Brindisi, infine, la stessa modalità di copertura evolve definitivamente nella chiesa di San Benedetto, dal notevole portale, dove si visiterà anche il piccolo chiostro.

Valenzano, la chiesa di Ognissanti
Bari, San Nicola

Nel secondo itinerario, quello delle chiese di ispirazione continentale, sorte quindi sotto l’egida dei signori normanni, si allineano sei edifici notevolissimi. Questo secondo viaggio dentro al viaggio comincia a Bari, con il grande santuario realizzato per accogliere il corpo di san Nicola: l’omonima basilica è capostipite possente, modello imitato in primis dall’altra grande chiesa urbana, la cattedrale di San Sabino. La lezione delle due basiliche baresi – facciata a quattro salienti, tre navate a cui si accede da tre portali, copertura in legno sulla navata principale e matronei sopra le laterali, vasto transetto arioso, con tre alte absidi che però all’esterno sono racchiuse da un muro piano, lati dell’edificio rafforzati da grandi arcate di sostegno – è sviluppata e portata alla sua forma più perfetta nella cattedrale di Bitonto, ricchissima anche di decorazioni ed arredi. A Trani poi il modello si sublima nella splendida cattedrale, questa costruita per un altro san Nicola, e poggiata sul mare, e con le absidi, meravigliose, in evidenza come giganteschi silos. La cittadina di Ruvo poi propone la sua concattedrale, più piccola, e per certi aspetti già vicina al trapasso verso il gotico, quinto gioiello del romanico “nordico” in Puglia. Col suo rosone meraviglioso e già duecentesco, e con i suoi portali bronzei, la cattedrale dell’Assunta a Troia costituisce l’ultima perla – la più “continentale” di tutte – di questa collana, e l’ultima delle sei tappe del secondo itinerario.

Il duomo di Bitonto

In un viaggio di una settimana attraverso la Puglia romanica altre tappe sono possibili e quindi irrinunciabili. A Monte Sant’Angelo si veda il particolarissimo edificio a pianta centrale noto con il nome di “Tomba di Rotari”, o di San Giovanni “in tumba”: se ne osservi la struttura peculiare e misteriosa, ma non si tralascino i capitelli interni e la notevolissima rappresentazione della Passione di Gesù sopra la porta di ingresso. La piana di Manfredonia, non lontana, propone la chiesa “ospedaliera” di San Leonardo a Siponto, il cui portale è una mirabile trasposizione dei modelli iconografici “francesi”. A Trani si visiti almeno anche la chiesa di Ognissanti, con il suo portico e il suo portale, e a Brindisi un altro edifici di grande fascino, anche questo con portali decorati e sorprendenti, è la chiesa di San Giovanni al Sepolcro, rotonda ma non proprio. Si scenda nella cripta della cattedrale di Monopoli per ammirare uno degli architravi più sorprendenti della scultura romanica, dedicata anche questa ai momenti cruciali della Passione. Bella, avvicinandoci all’estremo sud, è l’abbazia rurale di Cerrate, con il portale e i capitelli tardoromanici del porticato: il sito è stato perfettamente restituito alla fruizione dal FAI.

Cerrate, l’esterno del complesso dell’abbazia

E infine, o all’inizio, Otranto. Qui, dove il mare è più stretto e l’Oriente è a portata di mano, un monaco industrioso ha coperto l’intero pavimento della cattedrale con mostri, re, figure dei mesi, elefanti e racconti: traversato da un albero gigantesco, il mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto è davvero una delle opere più stralunate e ingenti dell’arte romanica. Conclusione eccentrica, senza dubbio, di un viaggio che ci ha tenuto sempre in sospeso tra equilibrio e passione, tra rigore nordico e dolcezza greca, tra ricchezza e povertà di questa regione protesa come un gigantesco molo nel mediterraneo medievale.

Cattedrale di Otranto, i turisti osservano una parte del pavimento musivo.

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3 pensieri su “Il ricchissimo romanico di Puglia: quattordici tappe, due viaggi paralleli

  1. Paolo Salvi

    La Puglia è una regione stupenda e lo è particolarmente per l’alta qualità dell’architettura romanica, ricca di diversi ammirati capolavori, quelli che citi, che costituiscono un corpus di edifici e connotano lo stile romanico della regione con caratteristiche assolutamente peculiari.

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  2. Jean-Marie Eugène Cousin (da Fb):

    La Puglia est une région extraordinairement riche par sa situation, sa géographie et aussi par la main de l’homme : il y a quantité d’édifices , tous plus beaux les uns que les autres, qu’il faut y séjourner : les habitants sont accueillants , la nourriture est exceptionnelle. Bon voyage !!!!!

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