L’ultima della serie è Saint-Lazare di Autun: anche questa chiesa ha una facciata… che io – me ne accorgo or ora – non sono mai riuscito a vedere. Eppure ci sono stato, ad Autun, più volte, e ne ho scritto, più volte, in questo stesso blog, perché Autun è la cittadina più bella della Borgogna, e tra le più belle di Francia, e la sua chiesa – capitelli, timpano, navata – è piena di tesori. Però mi tocca ammetterlo, senza via di scampo: di questa splendida Saint-Lazare, la facciata non so proprio com’è fatta.
Succede infatti che la cattedrale si distende sulla piazza alta della città, a cui offre il lato, ma non ha un sagrato davanti all’ingresso. E così la facciata esiste sì, ma solo una stretta stradina, “Parvis Chanoine Denis Grivot”, la separa dalle case e in particolare dal ristorantino, “Le Petit Rolin”, che apre i suoi tavoli giusto dirimpetto. E insomma non c’è proprio spazio per guardare in su: si intuiscono le due torri, si vede il nartece, e poi, affascinati dal portale d’ingresso, si sale, si avanza e si entra; e c’è così tanto da vedere ad Autun che alla fine, la facciata della basilica Saint-Lazare resta un’incognita, una sconosciuta.
A meno che non ci si ingegni con GoogleMaps che, strumento meraviglioso per gli appassionati di viaggi, ti porta là, in quella stradina, e ti permette anche di guardare all’insù…

La facciata di Saint-Lazare intravvista attraverso GoogleMaps
La cattedrale di Autun non è l’unica chiesa romanica conosciuta da molti, ma di cui pochi ricordano la facciata. Pensandoci su un po’, anzi, di grandissimi capolavori del tempo che si trovano ad avere un volto… così così, me ne tornano in mente almeno altri cinque.
Anche ad Orcival, cittadina d’Alvernia, c’è una chiesa tra le più note del romanico. La quale però, a fronte di una meravigliosa e famosissima parte absidale, è completata all’altro capo da una facciata… inesistente. La navata della basilica di Notre-Dame, infatti, termina ad ovest a pochi metri dalle alte case d’abitazione che le sorgono di fronte. Sembra che sia completata, quindi, più che da una vera facciata, da un pentagono in muratura. E stavolta GoogleMaps poco ci aiuta, se non a renderci conto della ristrettezza dello spazio antistante alla chiesa. Tornerò, e andrò a vedere se c’è, e com’è, la facciata di Orcival.

La chiesa di Orcival: ad occidente si intuisce una facciata, ma molto addossata alle abitazioni
Ci sono poi due chiese, altrettanto note, che una loro facciata ce l’hanno, ma un po’ si vergognano a mostrarla.
La prima è la basilica toscana di Sant’Antimo, di cui migliaia di foto e di cartoline celebrano la parte absidale, tanto nota quanto elegante; tutti glissano invece sulla facciata, che è miserella, certamente incompiuta, lasciata lì a metà. Ha una sorte simile la chiesa cistercense di Senanque, in Provenza: tutti la conoscono, e tutti la riconoscono nelle famosissime immagini in cui appare circondata da campi di lavanda in fiore (e in queste foto, sia detto per inciso, molti credono di vedere il fianco della chiesa, mentre ne stanno guardando l’abside, affiancata poi dal retro di un lungo edificio abbaziale). Ma la facciata, a Senanque? Com’è la facciata della più famosa tra le abbazie di Provenza? E’ essenziale, direbbero alcuni; è poverella, dico io, poiché non ha nemmeno un portale centrale, e dà accesso allo spazio interno attraverso una porticina piccola, messa lì, in basso a destra…
E infine le mitiche chiese dedicate all’Arcangelo, mete di centinaia di migliaia di turisti: Mont-Saint-Michel in Normandia e la Sacra di San Michele in Val di Susa hanno anche loro qualche problemino, quanto alla facciata. La prima, l’imponente abbazia che gli architetti medievali hanno costruito via via nei secoli, facendola diventare tutt’uno con l’isolotto di fronte all’oceano, si ritrova con una brutta maschera al posto del volto: ha un ampio sagrato, sì, che permette di ammirarne la facciata; ma questa non è altro che un volgare rifacimento neoclassico, deludentissimo, che verrebbe voglia di…
E la Sacra? La Sacra di San Michele, addirittura, la facciata non ce l’ha, non ce l’ha proprio. Lo dico con certezza dopo aver verificato con cura: nelle mie foto non risultava alcunché in proposito; ho cercato, in ogni modo, e non ho trovato foto altrui; mi son sorbito, oltre a tutte le riprese e le foto aeree, anche i filmati fatti col drone, che adesso spopolano: nulla che mostri una facciata. E in questo caso non ci aiuta nemmeno GoogleMaps… Così, dobbiamo concludere che no, la Sacra una facciata non ce l’ha: non c’era spazio, lassù, oltre le nuvole, e bastava l’abside a sfidare il vento, la neve, il passare dei secoli.
P.S.: Come sempre, chi la dura la vince. E quindi ecco qui sotto una foto aerea che mostra la “facciata” della Sacra di San Michele. Trovata nel web, ovviamente, e presa – ma il link non funziona – dal sito valdisusaturismo.it. La Sacra è davvero irriconoscibile… ma vederla da questo “lato A” consente di ammirare un panorama diverso, sulla valle sottostante.

Il lato meno noto della Sacra di San Michele, quello della facciata.
“Non di sole facciate vive l’uomo…”
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Mauro Tinti (da Fb):
La “facciata” della Sacra ha una storia curiosa. Ci sarebbe, o meglio ci sarebbe dovuta essere, ma invece incorpora una bassa costruzione irregolare più antica chiamata “coro vecchio” che è appunto il residuato della vecchia Chiesa, che aveva orientamento opposto alla attuale e di cui evidentemente per ragioni pratiche, mentre la nuova era in costruzione, si decise di conservare una porzione, il coro appunto, che era utile alle funzioni. Per fare la Chiesa nuova il progetto era così ambizioso che si dovette “estendere” il monte cil famoso pilastro e la scala, per poter creare una piattaforma in grado di sostenere le splendide absidi. Col tempo poi credo le fortune monetarie diminuirono e la facciata non fu mai davvero fatta, il vecchio coro mai demolito, è ancora lì davanti. Stessa sorte credo tocco al campanile, anche lui in foto si vede, ha una curiosa forma tozza tagliata a spiovente.
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