Tahull e l’affascinante sorella minore

Quella della chiesa di Santa Maria di Tahull è la tipica storia di una sorella minore, fatta di melanconia, di piccole ribellioni, di una serenità conquistata tardi e mai del tutto. Rispetto alla sorella maggiore, rispetto cioè alla chiesa di Sant Climent nello stesso villaggio di Tahull, resa famosa in tutto il mondo per quel Cristo in Gloria che è forse il più bello di tutto il romanico, Santa Maria – come si confà ad una tipica sorella minore – arriva seconda in ogni cosa, anche se di pochissimo.

Sant Climent viene consacrata il 10 dicembre 1123, e Santa Maria un giorno più tardi, l’11 dicembre. L’abside di Sant Climent viene affrescata da un genio della pittura romanica, e anche a Santa Maria opera un maestro di gran valore, ma un pelo meno geniale; e se a Sant Climent nell’abside sta quel grande Cristo in mandorla di cui si diceva, anche qui in Santa Maria, ovviamente, nel catino si rappresenta una majestas, ma questa volta è quella della Vergine, circondata dai magi, “una splendida Madonna in Maestà – scrive Raymond Oursel – che ha preso qui senza complimenti il posto del Figlio, e che è servita dai re magi anziché dagli angeli”.

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L’interno di Santa Maria, con le copie degli affreschi nell’abside e sulle pareti

Le sorelle minori, si sa, seguono spesso le strade già segnate da chi le ha precedute; e così fa la chiesa di Santa Maria. Somigliantissima a Sant Climent quanto alla struttura – presenta le stesse tre navate separate da pilastri cilindrici di pietre piccole, ed è coperta dallo stesso particolare tetto a due soli spioventi – Santa Maria ha oggi il respiro della stessa povertà, forse ancor più triste. Come è accaduto a Sant Climent, gli affreschi dell’abside sono stati staccati e trasferiti al Museo Nazionale di Arte Catalana di Barcellona, dove il grande Cristo e la grande Madonna si trovano ora a pochi metri di distanza; ma Santa Maria ha visto trasferiti nello stesso museo anche gli affreschi dell’altro maestro che ne decorò le pareti e la controfacciata, da allora sostituiti da copie realizzate su un particolare supporto. Non bastasse, la chiesa “minore” di Tahull ha subìto anche l’ingiuria dei secoli e… dell’uso: posta in quota, al centro del villaggio, Santa Maria è infatti la chiesa parrocchiale, e per questo nelle varie epoche è stata utilizzata per il culto e più volte adattata e modificata per servire al meglio la comunità dei fedeli. Il restauro degli anni ’70 l’ha riportata alla semplicità di un tempo, ma per secoli Santa Maria ha dovuto portare addosso il pesante vestito del tempo barocco: mura aggiunte all’interno, le colonne inglobate in pilastri, le navate laterali trasformate in cappelle, un tiburio messo un cima come un brutto cappello delle feste. Tutto ora è tornato alla semplicità delle origini, si diceva; ma intanto ha vissuto non poche traversie, quasi sbandate d’adolescenza; ed oggi che, dopo le burrasche, è tornata ad una quotidiana normalità, Santa Maria resta, a Tahull, la sorella minore, seconda in tutto anche se di poco.

Eppure, come spesso accade, possiede un fascino suo, maturato nel tempo, non sfolgorante come quello di Sant Climent ma più complesso e per certi aspetti interessantissimo, per chi vuole andare a fondo. Lo spazio che il MNAC di Barcellona le dedica, ricomponendo i molti frammenti asportati e trasferiti, è estremamente suggestivo per la vastità delle pitture realizzate in Santa Maria, dove l’opera a fresco ricopriva non solo l’abside e le pareti, ma anche le colonne cilindriche; e spettacolare, quasi commovente per la semplicità del tratto, anche se mancante di una parte importante, è la controfacciata che rappresenta il Giudizio finale. Si ricrea quindi nel Museo – e con affreschi originali! – la rappresentazione di un interno completamente e vivacemente affrescato, che nel medioevo romanico non doveva essere raro.

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La chiesa ricostruita nel Museo di Barcellona, con gli affreschi originali

Nata in ritardo di un giorno, e da allora oscurata dall’ombra altrui, forse solo oggi, e solo per la riproposizione che ne fa il MNAC, Santa Maria esce dall’orbita di Sant Climent e si propone con una sua propria personalità, un suo proprio fascino, i suoi peculiari punti di interesse. Per comprenderli appieno però – accade lo stesso per Sant Climent – occorre una duplice visita: la prima, irrinunciabile, al bel villaggio di Tahull per conoscere Santa Maria quanto al suo aspetto, al portamento, al fascino che è finalmente quello di una donna compiuta; con la seconda visita, al Museo di Barcellona, sarà possibile coglierne il cuore pulsante, e sogni e le aspirazioni. Che non saranno e non sono più seconde a quelle d’altri, ma indipendenti e piene, e belle di luce propria.

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La bella parte absidale

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Tahull: Sant Climent, la sorella “maggiore”

Tahull è uno dei borghi della suggestiva Valle del Boì, nei Pirenei catalani. Anche oggi la cittadina è lontana dai più comuni circuiti turistici, e un tempo certamente ancora più isolata tra le montagne. In questa valle speciale, ogni villaggio possiede una propria chiesa, realizzata nel tempo romanico. Le varie chiese – quella di Coll, quella di Erill-la-Vall, quella di Durro e altre – si somigliano tra loro; ma tra tutti i borghi, Tahull vanta le più belle: alla più nota e visitata, Sant Climent, si aggiunge, più su nel borgo alto, la sorella minore di cui si parla qui, dedicata a Maria. Le chiese di Tahull – le più belle tra le belle chiese di una bellissima valle – sono state entrambe affrescate nel loro interno negli anni più fruttuosi del XII secolo. Com’è avvenuto quasi dovunque in terra di Spagna, gli affreschi di entrambe la chiese sono stati “staccati” e ricostruiti da copie. Gli originali sono stati ricollocati in apposite sale del Museo Nazionale di Arte Catalana, a Barcellona, dove è stato correttamente ricreato l’interno delle due chiese, come di molte altre. L’appassionato di romanico è “costretto” così ad una doppia visita – alla chiesa nella sua collocazione a Tahull e al museo per vere le pitture originali – che non soddisfa tutti, e che può risultare faticosa. 

La chiesa di Santa Maria a Tahull è solo una delle tante meraviglie romaniche della Catalogna. Molte ne ha descritte questo blog; e molte oggi sono raccolte, in un itinerario su e giù per la regione spagnola, nel volumetto LA CATALOGNA romanica IN UNA SETTIMANA, una vera e propria guida, un vero e proprio diario di viaggio.

8 pensieri su “Tahull e l’affascinante sorella minore

  1. Paolo Salvi

    Magnifico come sempre, questo tuo articolo. Tahull è un sogno, che ogni tanto ci riproponi. Ci trasporti lì nei Pirenei catalani e ci incanti con immagini verbali affascinanti. Resta in fondo il rammarico per la presenza di copie degli affreschi, che un amante del restauro conservativo come me vorrebbe sempre in loco. Ma se ciò non è possibile ben venga la loro conservazione, magari meno distante che ai 100 e passa chilometri di Barcellona.
    Ve li immaginate gli affreschi di Giotto ad Assisi esposti, chessò a Firenze? No, vero?!

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  2. Paolo Salvi

    Comunque direi “pazzesca” la ricostruzione integrale della chiesa a Barcellona.
    La vista absidale della chiesa di Santa Maria mi rammenta, per la pendenza del terreno e per alcuni decori, la Pieve di Arezzo, ma è solo una suggestione, ovviamente, non fondata sui caratteri architettonici dei due edifici, di altro livello.

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  3. senzapatria57@gmail.com

    Gent.Giulio Giuliani,
    Tutto quello che pubblica è immensamente bello e da me apprezzato tantissimo .Amo l’essenzialità del Romanico dal punto di vista artistico ,ma ancora di più dal punto di vista spirituale.Mi permetto di farle una domanda da ignorante quale sono,(apprezzo con gli occhi ,ma non sono uno studioso come lei…)le volevo chiedere l’arte romanica da che anno si può datare e fino a quanto è durata?.La ringrazio infinitamente per la bellezza che ci fa intravvedere e il significato che sta dietro a questa,continui così e ancora grazie infinite,

    Mauro Materno

    3282773105
    mauro.materno@fastwebnet.it

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  4. Roberto Gherzi (da Fb):
    Stupendo post di questi gioielli sui Pirenei. Tahull resta il mio sogno nel cassetto…anch’io come Paolo sono per la conservazione in loco ma l’importante è che non vadano persi o deteriorati. Grazie ancora.

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  5. Anna Melorio (da Fb):
    Assolutamente contraria al distacco degli affreschi… prima di tutto nessuna ricostruzione moderna della chiesa può sostituire il luogo originale per cui furono creati gli affreschi; in seconda battuta decontestualizzare l’opera pittorica, soprattutto se si tratta di affreschi, toglie il fascino della situazione originale che rende unica l’opera stessa.

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