Costruire in grande? Per il romanico non è un obbligo… ma lo sa fare bene

Son così tante e così belle le chiese romaniche, per mille aspetti piene di fascino, e non si puo certo dire che la competizione, tra di loro, riguardi le dimensioni. Fanno a gara, piuttosto, esibendo portali scolpiti e capitelli, o fiere del fascino soffuso del proprio interno, a volte in grado di accogliere solo pochi fedeli, o puntando tutto sulla bellezza degli affreschi di cui sono state riempite. E però è innegabile che anche nel tempo romanico, un po’ per vanità e un po’ per la necessità di far fronte, specie nei santuari, a un sempre più imponente afflusso di fedeli, anche le dimensioni hanno avuto la loro importanza.

E molte volte ci accade, là dove queste dimensioni sono cospicue, di sorprenderci per la mole della chiesa che stiamo ammirando, e magari di tentare un confronto, peraltro impossibile sul posto, con altri edifici che già avevamo visitato. Così in queste poche note – rimandando ad un altro articolo in cui si parla della sforzo del romanico di costruire in altezza – proviamo a dire quali sono, e quanto vaste sono (e quanto vaste furono) le più imponenti chiese costruite nei secoli romanici.

Cluny III, una ricostruzione

Diciamo subito che la più grande tra le chiese del tempo romanico, purtroppo ora quasi totalmente distrutta, fu la terza chiesa dell’abbazia di Cluny: nessun altro edificio del medioevo romanico la superò in lunghezza, anche perché al colossale corpo longitudinale articolato in cinque navate si sommavano da una parte un ampio e lungo nartece, dall’altra addirittura due transetti in successione e poi l’articolatissimo corpo orientale con il presbiterio e le absidi. Dalla porta di ingresso al punto più lontano, cioè all’abside estrema, Cluny III misurava più di 130 metri; se nel conto mettiamo anche il nartece, essa si estendeva per un totale di 187 metri. La sola navata, dall’ingresso vero e proprio (nartece escluso) all’incrocio con il primo transetto, misurava 70 metri abbondanti. Con la sua mole impressionante, l’immensa Cluny III, anche per via del fatto che è stata quasi completamente distrutta, è entrata nella mitologia delle chiese cristiane; e lassù, nell’Olimpo delle più importanti luoghi sacri del medioevo, si confronta con l’antica San Pietro a Roma: la basilica costantiniana, costruita nei primi secoli del Cristianesimo sulla tomba del primo degli Apostoli e sostituita solo nel Rinascimento dall’attuale San Pietro, era lunga all’incirca 115 metri, quasi 90 dei quali occupati dalla navata, e si estendeva ulteriormente in lunghezza per via del quadriportico costruito davanti alla facciata.

La cattedrale imperiale di Spira

Ma torniamo a Cluny III. Quali tra le chiese costruite nel tempo romanico potevano e possono reggere il confronto con quel colosso ora perduto? Ci provarono, senza dubbio, le grandi cattedrali imperiali di Magonza, di Worms e di Spira. Ma quest’ultima, che è la maggiore delle tre, non arriva ai 140 metri – poco più di 110 se non contiamo il nartece -, con una navata di circa 70 metri. Di poco inferiore era, per dimensioni, il duomo di Magonza, mentre quello di Worms arriva appena a 115 metri, tutto compreso, di cui 55 circa per la sola navata. Il Duomo di Treviri, altro gigante tedesco, supera di poco i 110 metri di lunghezza

Caen, Saint-Etienne

Un’altra insidia al record di Cluny III arriva dalle chiese normanne, quelle costruite a Caen in Normandia, e poi quelle, ancor più vaste, costruite al di là della Manica. Osservando in che modo si distende in lunghezza, a Caen, la chiesa di Saint-Etienne, che alla navata romanica aggiunge un gigantesco coro peraltro ormai gotico, potremmo pensare di essere davanti ad un edificio tra i primi della classe: invece, pur essendo la più grande tra le due abbazie della città, arriva a misurare circa 110 metri, mentre la sorella – l’abbazia “aux Dames” – si ferma decine di metri più indietro. E però questo è solo l’inizio dell’assalto normanno alla grandeur di Cluny III: sbarcata in Inghilterra con Guglielmo il Conquistatore, l’architettura normanna produrrà oltremanica delle vere e proprie super-chiese, sviluppate fortemente proprio in lunghezza, anche se spesso ibridate da aggiunte successive. La cattedrale Durham, che ancora può dirsi opera quasi completamente romanica, misura oggi 143 metri, e ne misurava pochi di meno nel XII secolo; quella di Canterbury si estende per circa 160 metri in lunghezza, e la sua navata, dall’ingresso al primo transetto, ne misura circa 95; dimensioni simili fa registrare la cattedrale di Ely, la cui navata romanica si ferma però, a poco più di 60 metri.

La cattedrale di Durham
Vézelay, la basilica

Torniamo per un momento in Francia, dove le grandi chiese di pellegrinaggio, che tutti dicono immense, ci riservano una piccola sorpresa. Si dice infatti che la basilica di Saint-Sernin a Tolosa sia, con i suoi 115 metri di lunghezza, la più grande chiesa romanica francese ancora esistente, e però viene superata dalla basilica di Vézelay: se contiamo anche il nartece e il coro gotico, la Madeleine arriva a 120 metri totali, 22 dei quali occupati dal nartece e 62 dalla lunga splendida navata romanica. E aveva all’incirca le stesse dimensioni complessive, nel XII secolo, l’abbaziale di La Charité-sur-Loire, poi stravolta da aggiunte e rifacimenti e distruzioni; si consideri, per un ulteriore paragone, che tenendo in conto anche della torre che le sorge dinnanzi, la chiesa di Saint-Benoit-sur-Loire, la nobile Fleury, arriva a sfiorare i 90 metri.

Tolosa, Saint-Sernin
Il santuario di Compostela

In Spagna, il record è detenuto da un’altra grande chiesa di pellegrinaggio, il santuario di Santiago de Compostela che però, anche se per un soffio, non raggiunge i 100 metri. E in Italia? Tocca i 100 metri di lunghezza complessiva il Duomo di Pisa; si attesta intorno ai 90 metri quello di Monreale; altre chiese di grandissima importanza storico-artistica non arrivano a queste stesse dimensioni: il Duomo di Parma raggiunge all’incirca gli 80 metri, quello di Modena non supera quota 70. Il San Nicola, campione delle chiese pugliesi, misura poco più di 50 metri. Discorso a parte va fatto per la nobilissima Sant’Ambrogio a Milano: la chiesa si estende in lunghezza per circa 75 metri, ma se contiamo il quadriportico che le sorge davanti in piena continuità arriviamo ad una estensione complessiva di più di 120 metri.

Milano, Sant’Ambrogio
Il Duomo di Pisa

Dalla seconda metà del XII e per il resto del medioevo, la diffusione del gusto gotico anche in architettura mette fine alla competizione, mutando radicalmente l’oggetto del contendere: da lì in poi le cattedrali, in particolare quelle francesi, si sfideranno in altezza, più ancora che per le dimensioni in pianta, e infatti solo in alcuni casi raggiunsero una lunghezza superiori a quelle delle maggiori chiese romaniche.

A proposito di grandi chiese, non possiamo non fare un accenno all’attuale San Pietro a Roma. In primo luogo perché è la più grande esistente, e anche la più grande mai costruita in ogni tempo; e poi perché, proprio per rimarcare il primato che detiene, si pavoneggia segnalando, sul pavimento della propria navata, il punto in cui arriverebbero le altre grandi cattedrali del mondo, se avessero l’ardire di sfidarla: delle 26 messe in fila sul pavimento come le più grandi del mondo, l’unica costruzione romanica è il Duomo di Spira, accreditato di 134 metri di lunghezza. Questo strano libro dei record riporta poi l’estensione di grandi alcune chiese gotiche, e colpisce che il Duomo di Milano e il Duomo di Colonia siano appaiate alla misura precisa di 134,94 metri, poco meno della cattedrale di Reims che sarebbe lunga 138,69, poco più di Notre Dame a Parigi, che secondo il pavimento di San Pietro vale 130 metri giusti giusti: quattro giganti del gotico, tutti decisamente meno estesi, in lunghezza, dell’incredibile Cluny III.

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7 pensieri su “Costruire in grande? Per il romanico non è un obbligo… ma lo sa fare bene

  1. Avatar di Paolo Salvi Paolo Salvi

    Interessantissima panoramica delle chiese romaniche più grandi mai edificate e spesso ancora ammirabili pur con modifiche e aggiunte. Una che non citi, maestosa ed affascinante è Sainte-Foy di Conques, che però non raggiunge queste straordinarie dimensioni, pur brillando per alcune sue meravigliose peculiarità.
    Mi mancano ancora, ma non per molto, Santiago de Compostela, le inglesi Ely e Durham, e poi le teutoniche Spira e Worms.

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      1. Avatar di Paolo Salvi Paolo Salvi

        Infatti la lunghezza di Conques non è paragonabile a quelle che hai citato e non era un appunto a te, ma solo una considerazione “en passant” di ciò che mi ha colpito per la sua maestosità, più per l’altezza ovviamente.

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